Nel panorama delle materie prime (commodities), lo zinco si sta affermando come uno dei migliori asset da investimento a causa del suo forte trend a rialzo, molto diverso da quello delle altre commodities.
Il valore delle commodities era sceso del 58% in 5 anni di continui ribassi, toccando il punto più estremo a gennaio di quest’anno, quando avevano eguagliato il loro minimo storico del 1999.
Dal momento che però le commodities sono cicliche, l’aver raggiunto un minimo storico non poteva non segnare una tappa cruciale del trend che prima o poi avrebbe portato alla fatale inversione a rialzo.
Infatti, una dopo l’altra, le materie prime ora stanno tutte conoscendo un rialzo dei prezzi che, secondo le leggi del ciclo, sarà altrettanto lungo e costante.
Delle 22 materie prime che compongono il Bloomberg Commodity Index, finora 15 sono già in rialzo.
L’indice stesso ha recuperato l’11% rispetto a 5 anni fa e il 21% rispetto al minimo di gennaio.
Diversamente dalle altre materie prime, lo zinco non ha avuto la stessa catastrofica riduzione di prezzo, perché c’è stata una costante riduzione della produzione mondiale che ne ha frenato la caduta.
Questa riduzione non accenna a diminuire, ma anzi proseguirà per molto tempo ancora, fornendoci una delle migliori opportunità di investimento in questi mercati così incerti.
La CRU Consulting, uno dei maggiori uffici di consulenza sui metalli, prevede infatti che quest’anno la richiesta di zinco eccederà la capacità di produzione di 1,2 milioni di tonnellate.
E già nei primi sette mesi dell’anno, questo deficit si è fatto sentire, causando una costante salita dei prezzi (figura sotto):
Prima di tale periodo però, come abbiamo detto, lo zinco ha seguito le altre materie prime nella loro discesa, anche se in misura minore.
Perché questo?
Il motivo è che i produttori di zinco non estraggono quasi mai solo questo metallo, ma anche rame, argento e oro (l’argento è un sottoprodotto dell’estrazione di rame e zinco).
E queste miniere hanno sofferto per 5 lunghi anni gli effetti catastrofici del calo dei prezzi di questi metalli.
Molte miniere si sono esaurite. Emblematico è il caso della Century, la più grande miniera all’aperto australiana, che ha effettuato la sua ultima spedizione di metallo a gennaio prima di chiudere i battenti. Ma molte altre hanno chiuso o, come la Glencore, hanno ridotto le attività a causa della crisi generale dei metalli, non riuscendo più a sostenere i costi di produzione.
Ecco perché lo zinco era sceso del 40%, da maggio 2015 a gennaio di quest’anno, portandosi da 1,10 a 0,66 dollari.
Ma questo notevole ribasso, che ha preceduto l’aumento di prezzo degli ultimi 7 mesi di cui abbiamo parlato, è un ulteriore vantaggio per l’investitore, perché fa in modo che attualmente lo zinco non abbia affatto raggiunto i suoi massimi, dandoci il tempo di entrare nel trend quando ha ancora molto spazio per ulteriori rialzi.
La domanda di zinco nel mondo è cresciuta del 30% dal 2004 e aumenterà ancora.
L’uso di questo metallo si sta diffondendo anche nel settore agricolo e farmaceutico, da quando la medicina ha scoperto che molte popolazioni hanno un deficit di questo importante elemento nella loro dieta.
La Cina ha varato nel 2012 un piano per introdurre lo zinco nei fertilizzanti usati nel Paese, in modo da incrementare la presenza salutare di questo metallo sia nelle piante che negli esseri umani che le consumano.
Sarà questa una delle ennesime “mode” della medicina ufficiale, ma intanto finché dura non farà che aggiungere altre spinte all’incremento del prezzo di questo interessante asset da investimento.
Il punto ora è capire come investire in questo trend a rialzo.
Come ho già detto, sono pochi i produttori esclusivi di zinco. In più, i loro titoli quotati in borsa sono già aumentati di molto, come ad esempio Trevali Mining, (TV nella borsa di Toronto, che è su del 150% da inizio anno a oggi), quindi non conviene entrarci.
Altre due aziende sono però nel nostro radar. Una di queste l’abbiamo già segnalata agli abbonati di Strategie Weekly, il nostro servizio a pagamento che al momento è più coinvolto degli altri nella ricerca dei trend sui metalli.
Per rispetto ai nostri abbonati paganti che hanno questo titolo in portafoglio, non posso divulgare il nome del titolo, né posso addentrarmi nei particolari di questo investimento.
Dirò solo che essendo un produttore “misto”, che cioè non estrae solo zinco, ha ancora un prezzo sufficientemente basso da fornire spazio a elevati guadagni nel trend a rialzo.
Ci sono poi anche altri elementi che fanno di questo titolo forse il più interessante oggi per cavalcare il trend dello zinco.
Di produttori “misti” ce ne sono tanti, ma solo questo presenta una fortunata combinazione di prezzo, progetti di produzione, acquisizioni ecc. che fornisce le migliori prospettive di guadagno per il futuro.
In più, questo titolo consente di investire anche nel rame e nell’argento (gli altri due metalli prodotti da questa azienda). E come abbiamo detto in un articolo precedente, l’argento è uno degli asset meglio posizionati (anche rispetto all’oro) per segnare degli eccezionali colpi a rialzo nel medio periodo.
Quindi il nostro titolo potrebbe ricevere benefici da più trend a rialzo. E si tratta di alcuni fra i trend più forti di quest’anno!
Se vuoi conoscere il nome di questo strumento e vuoi essere informato su altri titoli per investire nei trend più “caldi” nel momento, puoi provare un abbonamento mensile a Strategie Weekly.
In questo servizio ad abbonamento non ci limitiamo a segnalare i titoli che riteniamo migliori, ma diamo anche gli aggiornamenti necessari per gestirli fino alla loro uscita dal portafoglio. In questo modo, non è più necessario rompersi la testa sui grafici e i cicli per capire quando entrare o uscire dai titoli, perché “facciamo tutto noi”…
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Non c’è niente di più facile per investire nel medio periodo come un trader esperto (e con gli stessi guadagni!) anche senza sapere nulla di trading.
Alla tua prosperità!
Il team di Strategie Weekly