Ogni tanto è bene verificare se i trend che il nostro team aveva previsto erano giusti, in modo da capire se i nostri sistemi di analisi sono validi o bisogna cambiare qualcosa.
In questo articolo di gennaio ad esempio avevo già verificato la giustezza delle nostre previsioni sul ribasso del petrolio (inaspettato, visto che eravamo in una situazione di estremo ribasso) e il mancato rialzo dei tassi d’interesse USA, che tutti allora davano per scontato.
Spero che le nostre indicazioni siano state utili per gli investitori che volevano cavalcare questi trend.
L’inatteso ribasso del petrolio ha fatto incassare percentuali a due decimali a chi aveva usato gli Etf da noi suggeriti, ma è ormai acqua passata.
Al momento ci troviamo infatti in una classica situazione di testa/croce, nella quale cioè le probabilità di un nuovo ribasso del petrolio e quelle di un rialzo sono 50-50. E noi sconsigliamo sempre di investire quando le condizioni sono queste.
A febbraio invece il nostro team ha individuato altri trend interessanti che finalmente stanno entrando nella fase prevista.
Si tratta del trend stagionale del reparto immobiliare americano, indicato in questo articolo, e il trend del platino, descritto in questo altro articolo.
Entrambi i trend sono appena agli inizi e chi è interessato può ancora entrarci, seguendo le indicazioni dei nostri articoli.
Quanto alla situazione generale dei mercati che noi abbiamo descritto, ad esempio nell’articolo già citato sui tassi USA, o sulla minaccia della bolla globale dei bond, o sul mercato azionario USA, quella resta invece ancora immutata.
Siamo in una fase di progressiva degenerazione della finanza, che però non ha le caratteristiche di un crollo improvviso, come nelle crisi del 2008 e del 2000, almeno finché la bolla globale dei bond non arriverà al suo culmine, innescando una reazione a catena che coinvolgerà un pò tutto.
Mentre quindi le crisi del 2008 e del 2000 erano scoppiate nel bel mezzo di una situazione euforica in cui tutti investivano fiduciosamente su qualsiasi cosa e i guadagni andavano bene fino al giorno prima, ora si ha già da tempo la sensazione del rischio e non esiste alcun mercato al mondo che non stia conoscendo già lunghe fasi di ribasso.
Questa in un certo senso è una fortuna, perché ci dà il tempo di riflettere sul da farsi, evitando di investire troppo e indiscriminatamente su tutto, scegliendo solo quei pochi trend e settori rimasti che sono ancora in antitesi con le situazioni di degenerazione economica che stanno invandendo l’economia e la finanza globale.
Persino la nostra scelta dei bond cinesi, descritta in questo articolo, che apparentemente potrebbe sembrare azzardata, visti i continui segnali negativi diffusi dai media sulla borsa e sull’economia cinese, si è dimostrata vincente.
Pur essendo una scelta di lunghissimo termine che perciò non ha ancora prodotto i suoi frutti in termini di guadagno, ha però retto molto bene l’urto dei continui crolli del mercato azionario cinese e del martellamento continuo dei media occidentali che mette in cattiva luce la Cina e la sua politica economica.
Trovo che quest’ultimo fatto sia davvero il segno dei tempi che fornisce una chiave di lettura anche a tutti gli altri trend che abbiamo segnalato finora.
Infatti la scommessa sui bond cinesi, che in realtà è una scommessa sulla valuta cinese, si basa sull’assunto che esiste una scelta precisa del governo centrale cinese che intende portare lo yuan fra le maggiori valute di scambio globali.
Questa scelta è in controtendenza rispetto alle scelte di tutti gli altri governi, sia del mondo occidentale che di quello emergente (fatta eccezione per gli USA) che al contrario non si preoccupano di svalutare all’eccesso le proprie valute pur di mantere bassi tassi d’interesse sui loro bond.
La gara a ribasso delle valute e dei tassi d’interesse dei paesi di mezzo mondo (assieme al ribasso del petrolio) è, secondo tutti gli analisti, il fattore globale principale che ci ha portato alla attuale degenerazione della finanza e dell’economia mondiale.
Ed è in questo quadro generale che risaltano come mosche bianche le poche occasioni di guadagno a medio-lungo termine che noi segnaliamo ai nostri lettori.
Avere un quadro lucido e imparziale della degenerazione economica è infatti la condizione indispensabile per individuare i fattori positivi di questa stessa degenerazione.
Segnali di Borsa si conferma perciò un ottimo strumento per cavalcare qualsasi condizione di mercato, non importa quanto rischiosa o problematica essa sia.
Ma se questo è vero per un magazine gratuito come questo, figuriamoci cosa sarà per i nostri servizi a pagamento!…
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Alla tua prosperità!
Il team di Segnali di Borsa