George Soros può essere gradito o meno ai nostri lettori, ma non possiamo negare che di speculazioni di borsa ne capisce molto più della media degli esperti.
In questo articolo descriverò un’operazione realmente fatta da Soros negli anni ’90 del XX secolo. E lo farò non certo per prendere posizione tra i fautori e i detrattori del suo operato, ma solo come esempio per spiegare il tipo di investimento che dovremmo fare in questa fase storica dei mercati obbligazionari.
Ho già parlato in questo articolo della situazione molto precaria del mercato obbligazionario mondiale.
In Segnali di Borsa non facciamo mai articoli di cronaca, né ci piace terrorizzare le persone con annunci catastrofisti. Se dunque abbiamo scritto quell’articolo è perché il suo contenuto deve essere considerato da tutti gli investitori per prendere provvedimenti pratici nei loro portafogli.
Ora invece andrò oltre è ti spiegherò anche come investire direttamente su questa situazione, proprio come fece Soros negli anni ’90 all’epoca della crisi della sterlina inglese.
All’inizio degli anni ’90 la Gran Bretagna tentò di controllare il valore della sterlina in ottemperanza alle linee guida del mercato interno europeo. Quando però l’economia inglese iniziò a rallentare troppo, il governo iniziò a bruciare gran parte delle sue riserve in valute straniere (sotto forma di obbligazioni) per evitare un crollo totale della valuta nazionale.
Alla fine, quando le riserve minacciarono di esaurirsi, gli Inglesi non poterono fare altro che lasciar fluttuare liberamente la sterlina, che effettivamente crollò.
Prima che ciò avvenisse, Soros aveva già piazzato nel mercato dei futures più di 10 miliardi di dollari investendoli sul ribasso della sterlina.
Il suo ragionamento era che il governo inglese non avrebbe potuto manipolare per sempre la sua valuta e prima o poi i fondamentali economici si sarebbero ripresi il controllo delle cose.
Soros scommise sul fatto che qualsiasi cosa sia tenuto in vita in modo artificale è destinato ad avere una fine. Nessun governo può controllare qualcosa in eterno. E’ una questione di buon senso…
Grazie a questo semplice ragionamento, la sua speculazione contro la sterlina fruttò una fortuna, perché si era posizionata dal lato giusto della storia.
Ora, se leggerai il nostro articolo sul mercato dei bond (obbligazioni), vedrai che attualmente siamo in una situazione di manipolazione generale non più fatta da un solo governo, ma da quasi tutti i governi del mondo.
La manipolazione riguarda le obbligazioni (bond) emesse dagli stati nazionali, i cui rendimenti sono artificialmente tenuti molto bassi, fino a tendere allo zero.
A questi tassi bassi corrisponde una svalutazione competitiva delle loro valute nazionali. E’ una manipolazione valutaria attraverso i bond simile a quella fatta dalla Gran Bretagna negli anni ’90…
Gli Inglesi manipolavano per evitare il crollo della sterlina. I governi europei attuali manipolano nel senso opposto, per evitare che le loro valute aumentino di valore. Ma in entrambi i casi, lo strumento di questa manipolazione è sempre lo stesso: i bond governativi.
Quando Draghi nei suoi ultimi discorsi parla di “rischi sistemici”, si riferisce proprio al mercato di queste obbligazioni governative, il cui controllo artificioso richiede la massima attenzione da parte dei governi e delle istituzioni finanziarie che se ne occupano.
Il “rischio sistemico” infatti si avvicina man mano che gli strumenti e le congiunture che permettono il controllo iniziano a deteriorarsi.
Draghi non sta criticando l’idea del controllo in sé. Sta semplicemente dicendo che tale controllo è diventato sempre più difficile e perciò bisogna prendere provvedimenti.
Nel nostro articolo sui bond avevamo discusso diversi aspetti di questo deterioramento del controllo, seguendo la relazione che c’è fra i bond governativi e quelli delle aziende private.
I bond privati sono già fuori controllo e perciò le obbligazioni governative non potranno restare “vergini” in eterno, mentre ormai sono come un fortino circondato dagli indiani.
Ora poi è possibile vedere segni di deterioramento anche nei bond governativi. Ed è su uno di questi bond che proporrei un investimento diretto nello stile di Soros.
La differenza in questo caso è che Soros speculò direttamente sulla sterlina, mentre noi invece speculeremo direttamente sui bond governativi.
Martedi scorso il bond tedesco a 10 anni ha abbassato il suo rendimento di mezzo punto percentuale, rispetto all’inizio dell’anno, raggiungendo lo 0,073%, mentre il declino dei rendimenti dei bond a più lunga scadenza è stato ancora maggiore.
Questi tassi d’interesse sono un non senso e non possono durare, perché violano le basi dell’economia.
Non solo non rispecchiano più il grado di rischio oggettivo dell’obbligazione, ma non rappresentano ormai un reale investimento per nessuno.
Chi vorrebbe investire per anni in qualcosa con la certezza di perdere rendimenti, invece che guadagnare?
Questi bond sono solo ad uso e consumo delle banche centrali e dei governi. Servono solo a essere scambiati nel circuito chiuso di queste istituzioni per esercitare il controllo sulle rispettive valute e sui tassi d’interesse, proprio come faceva il governo inglese negli anni ’90, ma più in grande…
Cosa succederebbe se Giappone, Germania e Stati Uniti per qualche ragione smettessero di comprarsi i loro stessi bond? In quale altro mercato potrebbero essere piazzati questi inutili pezzi di carta?
Un bond che ha 0% di interessi non può avere un prezzo “bid” in un reale mercato di titoli.
Il prezzo di un bond a rendimento 0 non potrà mai andare a rialzo.
Infatti, il prezzo di un bond è inverso al suo rendimento. Se il rendimento scende a zero, non può scendere oltre, quindi nemmeno il suo prezzo, che si muove all’inverso, può salire oltre.
Se ci pensi, però, un titolo che non può più salire di prezzo è l’investimento short perfetto…
E ti assicuro che ci sono tanti “Soros” che in questo momento stanno mettendosi short sull’euro (cioè sui bond denominati in euro).
In Strategie Portfolio, il nostro servizio ad abbonamento per gli investimenti a lungo termine, siamo da tempo andati short sul bond governativo tedesco a 10 anni.
Si tratta appunto di un investimento a lungo termine. Nel senso che i governi e le banche centrali possono ancora mantenere a lungo questa situazione di rendimenti vicini allo zero.
Possono passare diversi mesi prima che passino dall’attuale tasso d’interesse 0,073 a 0,069. Poi dopo un altro pò arriveranno a 0,056, poi a 0,040, 0,035 e così via, in una estenuante agonia che nemmeno in una clinica svizzera…
Ad ogni passo verso lo 0 assoluto, il prezzo del bond si alzerà (illusoriamente) ancora di un pò. Ma si avvicinerà sempre più al suo punto di non ritorno…
Questo investimento è davvero da “cassettista”. Richiede pazienza e certamente va fatto con soldi che ci si può permettere di “parcheggiare” per molto tempo.
Ma il vantaggio è che sai già che esiste un limite certo, preciso, matematico oltre il quale lo short DEVE per forza iniziare.
Questo limite è lo 0. E potrebbe anche darsi che i governi non riusciranno ad arrivarci e lo short inizierà molto prima.
Chi può dirlo…?
La politica dei tassi zero sta già danneggiando le banche nazionali, che sono costrette a detenere questi bond da cui non possono ricavare alcun rendimento.
La Germania è proprio fra quei Paesi che stanno spingendo Draghi a rivedere questa politica e a fermare questa folle corsa verso lo zero…
La verità è che i governi e le banche centrali non stanno certo attuando un strategia testata e sperimentata da esperti di economia con dei precisi valori sotto controllo e delle fasi chiaramente definite… E’ piuttosto un esperimento da apprendisti stregoni. Nessuno può prevedere come andrà a finire.
L’unica cosa certa è che dopo lo “0 virgola qualcosa” c’è solo lo 0.
E’ la stessa certezza che aveva Soros quando era andato short sulla sterlina.
Ogni intervento umano ha dei limiti oggettivi che tutti possono valutare e prevedere.
Nessun governo è Dio.
E l’investimento di Strategie Portfolio sul bond tedesco a 10 anni si basa si questa reale, matematica certezza.
Se vuoi fare anche tu questo e altri investimenti a lungo termine, prova un abbonamento mensile al nostro servizio. E’ economico, rimborsabile e puoi annullarlo quando vuoi.
Alla tua prosperità!
Il team di Strategie Portfolio