giovedì, Marzo 13, 2025

Lo S&P500 come non lo avevi mai visto

http://allwallpapersfree.blogspot.com

Oggi tenterò di parlare in modo più “scientifico” e razionale delle analisi dei mercati, a costo di annoiare a morte i lettori che amano puntare alla roulette e seguire le previsioni scalmanate dei mei colleghi.

+ 13% di gain, un buon punto di uscita dal petrolio short

Sto seguendo questa vicenda del prezzo del petrolio con un approccio diverso dalla media degli investitori e analisti.

All’inizio i miei investimenti andavano bene, ma poi una perdita catastrofica mi ha rovinato, si poteva evitare?

Una delle esperienze più comuni e frustranti degli investitori sono le “perdite catastrofiche”. Perdite cioè che cancellano una bella fetta del capitale che avevi deciso di dedicare agli investimenti. Come evitarle?

Il petrolio è finalmente in risalita?

Alla fine di agosto il petrolio (WTI, cioè quello americano) ha fatto un balzo del 29% in una settimana, andando da 38,09 a 49,20 dollari.

Il mio short sul petrolio è a +5,22% in 2 settimane

L’etf ProShares UltraShort Oil & Gas (DUG) sta facendo il suo lavoro.

Aggiornamento sul trend di breve dell’oro

In un articolo di agosto avevo segnalato un parametro (il COT, “Committment of Traders”) che aveva raggiunto un valore storicamente significativo che in passato ha anticipato dei rialzi di breve sull’oro di circa 200 dollari.

Forse ci avevo visto giusto sul ribasso del petrolio

Avevo già pubblicato il 4 settembre in questo articolo alcune semplici considerazioni a favore di un ulteriore ribasso del prezzo del greggio.

Si può ancora guadagnare in borsa visto che l’economia va sempre peggio?

Chi investe da anni senza successo o subendo grosse perdite imputa i suoi fallimenti al fatto che l’economia mondiale è in crisi e non ci sono più settori dove investire in modo “sicuro”. Non è così, anzi le crisi ti fanno guadagnare di più. Ecco come.

Non scommetterei sul rialzo del petrolio

La settimana scorsa il prezzo del petrolio ha registrato un lieve aumento, sulla vaga notizia che l’OPEC avrebbe finalmente collaborato con gli altri Paesi produttori per invertire la tendenza al ribasso del prezzo.

Due o tre cose da verificare per capirci qualcosa sul trend dell’oro

Si sa che il prezzo dell’oro è manipolato e che ogni previsione sul suo trend rischia di essere puntualmente smentita.

Ci sono però dei dati interessanti che possiamo usare almeno per prevedere un suo movimento di breve (qualche mese).

I contratti future sull’oro sono dati oggettivi che non mentono e vanno diritti al punto. E oggi questi contratti hanno raggiunto un estremo che negli ultimi 8 anni hanno toccato solo tre volte, cioè nel 2007, nel 2009 e nel 2013.

Ogni volta che è stato raggiunto questo estremo, l’oro ha recuperato di 200 dollari in pochi mesi.

Non è la palla di vetro che ti svela il destino del dio giallo nei prossimi decenni, ma è già qualcosa.

 

cot

 

Il grafico qui sopra mostra il COT (Committment of Traders) fra i grandi speculatori sull’oro.

Il COT è un report settimanale del Comitato dei Futures sulle Materie Prime che ti dice quanti contratti future sono detenuti dai traders.

Come si vede nel grafico, i grandi speculatori non stanno sottoscrivendo quasi alcun contratto. Siamo ai minimi storici molto simili ai valori contrassegnati dagli altri cerchi verdi (cioè le date a cui mi riferivo: 2007, 2009 e 2013).

In corrispondenza di quei minimi abbiamo avuto nella curva nera sovrastante dei rally nel prezzo dell’oro di circa 200 dollari (frecce rosse).

La conseguente previsione nel breve termine è di tipo storico, nulla è scolpito sulla pietra, e te la ripeto per esteso:

negli ultimi 8 anni, le tre volte in cui il COT ha toccato un minimo analogo a quello di oggi, l’oro è salito di circa 200 dollari in pochi mesi.

Previsioni di breve a parte, possiamo però considerare questa situazione in un quadro più ampio.

Un estremo così storicamente significativo nel COT, in un contesto di altri segnali analoghi, potrebbe suggerirci qualcosa anche sul trend di lungo periodo dell’oro.

Il grafico che avevamo appena visto è la foto istantanea del comportamento attuale degli investitori. Ma cosa succede se osserviamo lo stesso comportamento nel lungo termine?

Cattura

Come illustra il grafico qui sopra, dopo la ripida discesa del prezzo per oncia dal 2012 al 2013, il trend dell’oro sta attraversando la lunga fase che alcuni analisti chiamano del “sandpapering”, cioè della limatura con carta vetrata.

In sostanza: il grosso degli investitori ha lasciato l’oro nel 2013, dopodiché il mercato ha iniziato a eliminare i pochi trader ancora rimasti come un falegname che, dopo aver tagliato una tavola con l’accetta, finisce di ridurla in modo più fine con la carta vetrata.

Durante la fase del “sandpapering” gli alti e bassi del prezzo non portano da nessuna parte e finiscono con lo sfiancare anche gli investitori più tenaci, che a ondate successive lasciano il mercato.

In questa lunga fase laterale il mercato si sbarazza degli ultimi scampoli di ottimismo.

Per dirla con Brent Cook, un esperto di investimenti in compagnie minerarie, “tutti i brevi slanci di ottimismo che ancora resistono si infrangono uno dopo l’altro”, finché i trader non vogliono nemmeno sentir parlare di oro.

Ma questo non è forse l’ennesimo segnale che siamo arrivati al limite per la discesa dell’oro?

Come abbiamo visto più sopra, nessun trader sottoscrive più futures. Ma questa è solo la parte finale di un trend che il secondo grafico ci dipinge come una fuga quinquennale arrivata alla fase di esaurimento.

Infatti, la lateralità del trend dal 2014 a oggi indica che anche le vendite si stanno esaurendo. Infatti, per vendere bisogna aver prima acquistato qualcosa. Non si può vendere il nulla…

In pratica, il mercato dell’oro non ha quasi più nulla che può essere ancora venduto. Dopo aver finito gli acquisti, siamo anche alla fine delle vendite.

Ed è proprio questo l’aspetto che dovrebbe avere un ribasso arrivato al capolinea.

Basta così, ti ho presentato i dati così come sono, senza specularci sopra più di tanto. Traine tu le considerazioni che credi…

I miei abbonati a Cash Sentinel, che sono nell’oro da molto tempo, forse non dovranno più pazientare a lungo.

È realmente possibile guadagnare investendo da soli in borsa senza essere un esperto?

Nella mia carriera di analista finanziario ho conosciuto molte persone che amano investire da soli, perciò conosco i principali errori che fanno e che dovresti evitare anche tu per guadagnare in borsa.

Perché il mio consulente è bravo, ma non ottiene più del 4% dai miei investimenti?

È una domanda che sento fare spesso: il mio consulente/promotore è bravo, spesso sa prevedere il mercato e non si assume rischi inutili… Ma allora perché non riesce a ottenere più del 4-5% di rendimento dai miei investimenti (anzi, spesso mi rende molto meno)?

È rischioso investire seguendo i consigli dei giornali e della pubblicità?

Incredibile a dirsi, ma alcuni investitori ancora oggi comprano certi titoli di borsa che hanno visto su un giornale o una pubblicità, senza conoscere la strategia occulta che lega la finanza ai media!

Aggiornamento sul Trading Armonico: + 3525 euro in un mese

Avevo già scritto qui sulle incredibili qualità del Trading Armonico, il sistema di trading intraday di cui ho acquistato i diritti.

Nonostante siamo in uno dei momenti più difficili in borsa, il sistema ha tranquillamente macinato circa 3.525 euro da inizio mese fino ad oggi, nel bilancio tra perdite e guadagni.

Nexo – Manuale d’Uso

Apertura di un account

Accedi a Nexo:

Cliccando su uno dei due pulsanti arancio “Create Account”, accedi a questa pagina, dove devi inserire un’email e una password a tua scelta. In seguito, clicca su “Click to verify” per completare la verifica:

Ti si apre questa immagine che devi ricomporre trascinando la tessera del “puzzle” nel suo alloggiamento:

Si apre cosi’ una pagina che ti avvisa dell’invio di una email contenente un link da cliccare per l’ultima verifica:

Apri quindi la tua casella di posta e cerca l’email inviata da Nexo. Una volta aperta l’email, dovrai cliccare sul pulsante blu “Verify email”:

Ti si apre cosi’ la pagina del tuo nuovo account Nexo, che ti consiglio di salvare tra le “preferite” del tuo browser.

Questa è l’immagine della pagina nel suo complesso, che si apre in automatico nella sezione “Account”.

Nelle pagine di Nexo ci sono solo due link principali. “Account”, cerchiato in verde, che serve per aprire l’elenco dei tuoi depositi in criptovalute o in euro, dove ti trovi ora, e “Transactions”, che serve ad aprire l’elenco delle transazioni e degli accrediti degli interessi.

In basso hai l’elenco delle valute che è possibile depositare nell’account.

Accanto a ogni valuta c’è il saldo, che ovviamente ora risulta “zero” per tutte.

Depositare euro nell’account

Per depositare euro nel tuo account, basta cliccare il pulsante blu “Top Up” che si trova in corrispondenza della riga dedicata agli euro nell’elenco precedente. Si apre cosi’ un’immagine che ti mostra i dati bancari dove devi effettuare il bonifico in euro usando un tuo conto bancario.

Nella causale del bonifico ricorda di inserire il codice mostrato alla voce “Reference” (cerchiato in rosso qui sotto e cancellato per motivi di privacy). In questo modo la banca ricevente sarà in grado di assegnare il bonifico al tuo account.

E’ necessario anche scrivere il nome del beneficiario, cioè Nexo Services OU, altrimenti la banca di Nexo non gli assegnerà il bonifico.

Una volta che gli euro saranno arrivati sul tuo account, appariranno nell’elenco della pagina “Account” come saldo della riga corrispondente alla valuta “euro”.

Man mano che gli interessi verranno accreditati ogni giorno, li vedrai sommarsi a quella cifra.

Prima di effettuare un bonifico in euro devi pero’ verificare i tuoi dati personali, come si fa con qualsiasi conto bancario online o piattaforma di trading. Le istruzioni per fare questo sono piu’ avanti, al paragrafo “Verifica dell’identità dell’utente”.

Ritirare euro dall’account

Per ritirare euro dal tuo account, clicca sul pulsante “Withdraw” proprio accanto al pulsante “Top UP” usato prima:

Ti si apre cosi’ una schermata dove dovrai scrivere la somma da ritirare e il paese della tua banca che riceverà il bonifico:

Appena finita la compilazione, la schermata si estenderà mostrandoti altri campi da compilare. Si tratta di inserire i dati bancari (Recipient Name = Nome del beneficiario, IBAN e la Causale da inserire nella casella Payment Reason/Reference).

Nella casella “Transfer Type” seleziona “Individual Local” per fare un normale bonifico SEPA.

Inserisci poi il codice a sei cifre dal tuo Google Authenticator e clicca su “Withdraw” per completare la transazione.

La spiegazione di Google Authenticator la troverai piu’ sotto, al paragrafo “Come attivare un doppio criterio di sicurezza per accedere all’account”.

Come vedere e scaricare l’elenco degli accrediti degli interessi

Per consultare (e anche scaricare per motivi fiscali) l’elenco delle transazioni e degli accrediti degli interessi sul tuo account, clicca sul link “Transactions” (cerchiato in verde qui sotto):

Ti si aprirà la pagina con ogni transazione giornaliera.

Potrai scaricare questo elenco cliccando sul tasto “Export” (freccia verde qui sopra). Puoi anche decidere il range temporale dell’elenco, inserendo le date “Start” e “End” negli appositi spazi a sinistra della pagina.

Come attivare un doppio criterio di sicurezza per accedere all’account

Dal momento che in questo account potresti voler depositare una somma consistente, ti conviene impostare un secondo criterio di sicurezza, oltre alla password.

Per fare questo, apri il menu all’estrema destra in alto di qualsiasi pagina (freccia verde qui sotto) e clicca su “Security”:

Ti si apre quindi una pagina che serve per aggiungere il tuo account su Google Authenticator presente sul tuo cellulare.

Se non hai Google Authenticator sul cellulare, cercalo su Play Store e scaricalo (il logo dell’app è qui sotto):

Una volta scaricata l’app, torna alla pagina di Nexo, che ti mostra un codice in due formati: sopra il formato QR che va scannerizzato (prima freccia verde), sotto lo stesso codice in formato di lettere e numeri (cerchiato in verde), che puo’ invece essere copiato usando la tastiera:

Prima di fare qualsiasi cosa, copiati su un blocco note o un foglio di carta il codice in formato di lettere e numeri. Piu’ avanti ti diro’ perché.

Ora torna al Google Auth del tuo cellulare, che avrà questo aspetto (se lo hai scaricato per la prima volta, non ci saranno le varie righe di Binance, Kraken ecc., ma sarà una schermata bianca). In fondo alla schermata clicca il cerchio rosso col segno +:

Ti si aprirà la schermata qui sotto, che in fondo ti presenta due scelte: “Leggi il codice a barre” o “Inserisci un codice fornito”.

Clicca su “Leggi il codice a barre”:

Ti si apre questa schermata che ha una camera dove devi inquadrare il codice in formato QR della pagina di Nexo che ti avevo mostrato sopra (il codice indicato dalla prima freccia verde).

Appena il codice entra nel riquadro, viene scattata una foto in automatico e all’istante ti si apre di nuovo la schermata precedente di Google Auth.

In questa schermata, troverai che è stata aggiunta una riga dedicata al tuo account Nexo (freccia verde in basso nell’immagine qui sotto):

Nella riga dedicata al tuo account Nexo c’è un codice di sei numeri che devi copiare nell’apposito spazio della pagina di Nexo (seconda freccia verde qui sotto):

Ti si apre cosi’ in automatico un messaggio che ti conferma l’abilitazione del tuo secondo fattore di sicurezza:

D’ora in poi, quando accederai all’account Nexo, dopo aver messo la password dovrai aprire Google Auth sul tuo cellulare e copiare da li’ un altro codice a sei cifre che appare in automatico ogni 60 secondi. Il codice lo scriverai nell’apposito spazio che ti si aprirà in automatico sulla pagina di Nexo durante il login.

Dopo aver abilitato il criterio di sicurezza, nella pagina “Security” apparirà la voce “Two-Factor Authenticator”, che è appunto il nome in inglese di questo criterio. E sotto c’è il pulsante blu “Disable”, che puoi usare per reimpostare un nuovo “Two-Factor”.

L’unico motivo che avresti per impostare una seconda volta il “Two-Factor” è nel caso che tu abbia il sospetto che il codice di attivazione usato per impostare quello precedente possa essere stato visto da qualcuno.

In tal caso, cliccando “Disable” ti si aprirà una nuova pagina con un nuovo codice, sempre in doppio formato QR e alfanumerico. Non dovrai fare altro che aggiungere sul tuo Google Auth del cellulare un’altra riga (cliccando sul cerchio rosso col segno +) e ripetere la procedura descritta sopra.

Molto piu’ utile invece è l’uso del codice in formato di lettere e numeri che ti avevo detto di scrivere su un foglio o un blocco note del desktop.

A cosa serve?

Serve nel caso tu voglia impostare un Google Auth su un altro cellulare e aprire anche li’ una riga per il tuo account Nexo.

Aggiungere Google Authenticator su un altro cellulare

In tal caso, non dovrai fare altro che scaricare Google Auth sul secondo cellulare e cliccare sul solito cerchio rosso.

Ti si apre di nuovo la schermata qui sotto, dove questa volta dovrai scegliere “Inserisci un codice fornito”:

Nello spazio che ti si apre, puoi scrivere il codice che avevi copiato in precedenza e in questo modo anche sul tuo secondo cellulare ti si aprirà una riga dedicata al tuo account Nexo.

Il motivo per cui devi copiare il codice con la tastiera invece di fare la foto del codice in formato QR come fatto la prima volta è che il tuo account Nexo non ti mostrerà piu’ i tuoi codici. Una volta attivato il “Two-Factor” Nexo infatti non ti consente di aprire piu’ alcuna pagina da dove poter fare la foto del tuo codice. L’unica quindi è usare il codice che ti eri copiato in formato alfanumerico.

Verifica dell’identità dell’utente

Come ti avevo già anticipato, Nexo non ti permette di fare un bonifico in euro se prima il tuo account non diventa un account “verificato”. Cioè se prima non depositi i tuoi dati personali sul tuo account.

Per fare questo, apri il solito menu all’estrema destra in alto di qualsiasi pagina e clicca su “My Profile” (freccia verde a destra qui sotto).

Ti si apre una pagina dove dovrai cliccare su “Basic Verification” (freccia verde a sinistra qui sotto) per iniziare il primo step che attiva una prima verifica di base:

La verifica consiste nello scrivere negli appositi spazi i tuoi dati personali, compreso il tuo numero di cellulare, e cliccare poi sul pulsante blu “Submit”.

Appena fatto questo, si aprirà una finestra dove dovrai scrivere un codice che ti è stato inviato al numero di cellulare (vedi lo spazio in basso della pagina raffigurata sopra).

A questo punto, puoi effettuare la seconda verifica, cliccando su “Advanced Verification” (vedi qui sotto):

Ti si aprirà una pagina dove dovrai scegliere il tipo di documento che vuoi caricare nell’account:

Una volta che hai cliccato sul documento di tua scelta, si apre una nuova schermata dove puoi caricare dal tuo computer un’immagine del documento, cliccando su “Upload file”:

Se l’immagine caricata è abbastanza nitida, ti si apre l’avviso di conferma raffigurato qui sotto (dove devi cliccare su “Ok”). Se invece l’immagine non è nitida, ti verrà presentata di nuovo l’immagine raffigurata sopra, da cui puoi caricare un’altra immagine migliore.

La cosa potrebbe ripetersi piu’ volte, se le immagini caricate sono di scarsa qualità.

Dovrai percio’ ripetere pazientemente la procedura finché non apparirà la conferma qui sotto:

Questo è l’ultimo step da fare per impostare il tuo account Nexo.

Se depositi una somma superiore ai 50.000 euro, Nexo ti potrebbe inviare un’email con la richiesta di documentare l’origine della somma.

Questo accade anche con una normale banca o altro istituto di credito. Come dicevo, Nexo è un servizio finanziario a tutti gli effetti e segue le regole europee antiriciclaggio.

Per ottemperare a questa richiesta, segui le indicazioni che ti verranno date nell’email per spedire i documenti necessari. Se qualcosa non ti è chiaro, puoi rispondere alla loro email scrivendo delle domande, oppure puoi scrivere sulla chat di Nexo, cliccando in basso a destra sul pulsante indicato nella freccia rossa in figura:

Nella finestra che si aprirà, clicca su “Live chat” (freccia rossa qui sotto):

Nella finestra successiva, per scrivere a un operatore in carne e ossa e non a un bot, devi selezionare “Support” nel menu a tendina (cerchio rosso qui sotto). Se invece selezioni “CS Support” parlerai con un bot:

Ovviamente, sia la chat che le email sono solo in lingua inglese.

In realtà le procedure piu’ lunghe sono quelle iniziali. Ma una volta superati questi scogli, l’uso di questo account è estremamente banale, molto piu’ di qualsiasi account bancario o di broker.

Infatti, se il tuo scopo è solo quello di depositare una somma per ricevere degli interessi, tutto cio’ che hai da fare è effettuare il bonifico.

Il resto, cioè l’accedito degli interessi, viene fatto regolarmente in automatico ogni giorno. Non è necessario che tu faccia nulla a questo scopo.

Se una volta l’anno, per motivi fiscali, vorrai scaricare un file con l’elenco degli accrediti, puoi farlo facilmente, come ti ho mostrato all’inizio di questo manuale.

Tutto qui.

Questo account viene principalmente usato da utenti che, diversamente da te, vogliono ricevere prestiti da Nexo. In tal caso, ci sono altre funzioni dell’account da conoscere.

Ma questo manuale è dedicato solo a chi vuole avere interessi da Nexo, non prestiti. Quindi non include le spiegazioni su queste altre funzioni.

Aggiornamento del portafoglio, analisi dei mercati e opportunità per il 2020

Analisi dei mercati e del sistema finanziario

Iniziamo questo aggiornamento mettendo al primo posto una descrizione chiara dei mercati e soprattutto del meccanismo che li alimenta.

Oggi i fattori che influiscono sulla borsa sono molto diversi da quelli di alcuni anni fa e in particolare proprio nel 2019 è iniziato un processo che pochi ancora sono in grado di individuare e che porterà ad un “esito finale” ben preciso.

Se non si ha ben chiara questa situazione, si rischia di affrontarla con armi inadeguate e obsolete.

Capire l’origine dei capitali investiti e la loro distribuzione

Da dove vengono i capitali investiti in borsa e con quali criteri vengono allocati nei diversi titoli?

E’ importante rispondere a questa domanda, perché un mercato alimentato dai grandi investitori, come fondi comuni e hedge fund è molto diverso da un mercato in cui partecipano solo le banche.

Allo stesso modo, un mercato dove la maggior parte dei capitali entra in un gruppo ristretto di titoli o settori è diverso da un mercato dove invece i capitali sono ben distribuiti.

Il mercato attuale, soprattutto azionario, è principalmente sostenuto da flussi di capitali provenienti dalle banche, mentre i fondi comuni e altri istituzioni che gestiscono i capitali per conto di clienti privati sono poco esposti e preferiscono mantenere alti livelli di “cash”, che vanno ad alimentare il mercato monetario e quello obbligazionario

Il mercato prettamente azionario è quindi alimentato da:

  • banche centrali
    La banca centrale di New York è quella che investe direttamente in borsa attraverso le 5 banche principali che ne condividono la proprietà: JPMorgan Chase, Citigroup, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of New York Mellon. Per dare l’idea delle dimensioni del loro ruolo, negli ultimi 63 giorni queste banche hanno immesso 3 trilioni (milioni di miliardi) nel mercato azionario e 40 miliardi in quello dei titoli di Stato americani.
  • shadow banks
    Si tratta di un sistema interconnesso di banche che per le ridotte dimensioni non sono obbligate alle revisioni periodiche delle autorità di vigilanza del sistema bancario.
    Secondo un sondaggio della BIS (Bank of International Settlements: la banca centrale delle banche centrali) questo sistema movimenta tra i 13 e i 14 trilioni l’anno principalmente in mercati “over the counter” cioè non visibili all’esterno.

Nel mercato azionario, la presenza preponderante delle banche, shadow o meno, fa si’ che i capitali vengano confinati in pochi settori, lasciando “scoperti” molti altri, specialmente quelli piu’ speculativi, come quello della cannabis o i titoli di mercati emergenti.

Al contrario, il mercato forex e quello obbligazionario sono alimentati in modo piu’ uniforme da tutti i “protagonisti”, quindi sia le banche che le società che investono per conto di privati.

Effetti sulle quotazioni e sui trend azionari

Alle banche centrali interessa mantenere elevate le quotazioni del mercato azionario, dando cosi’ l’impressione illusoria di un’economia in salute. A questo scopo non è necessario investire in tutti i titoli di un indice, ma basta mantere elevate le quotazioni solo di quelli a piu’ alta capitalizzazione.

I titoli che entrano a far parte di questo sistema manipolatorio hanno vita facile in borsa e riescono ad avere buone quotazioni senza disturbarsi a generare entrate e flussi di cassa favorevoli.

Apple ad esempio nel 2019 ha incrementato dell’84% le sue quotazioni benché le sue entrate siano aumentate solo del 2%.

Ma ci sono altri meccanismi per cui i titoli azionari riescono ad assicurarsi sempre ottime quotazioni.

Uno di questi è il riacquisto delle proprie stesse azioni, che vengono cosi’ sequestrate dal mercato, dando un effetto di scarsità che per un semplice meccanismo di domanda e offerta ne fa aumentare i prezzi.

Il 60% delle aziende quotate nei mercati americani si indebita solo per avere i fondi necessari per i programmi di riacquisto delle proprie azioni. Queste aziende non usano il debito per innovarsi o migliorare il loro business e questo contribuisce al generale peggioramento del sistema produttivo non solo americano, ma di molti altri paesi occidentali.

Un altro sistema per restare sempre a galla in borsa utilizza il mercato dei derivati.

Tesla ad esempio è un titolo i cui derivati vengono accumulati in grandi quantità in posizione short. Gli investitori che accumulano queste posizioni short diventano all’occorrenza investitori long quando prendono profitto ogni volta che gli short hanno guadagnato abbastanza. In questo modo si crea una soglia di sbarramento che impedisce al titolo di scendere oltre un certo limite. Il riacquisto di titoli da parte dell’azienda o la manipolazione delle banche poi contribuisce a far risalire il titolo. E il circolo vizioso ricomincia.

Quando vediamo titoli come Tesla, le cui entrate si riducono del 7% ogni trimestre, ma le cui quotazioni sono sempre ai massimi, possiamo scommettere che c’è dietro un meccanismo del genere.

Anche nel nostro portafoglio abbiamo purtroppo un titolo del genere: Mattel, di cui è ormai evidente la manipolazione, non da parte dell’azienda, ma degli investitori short e delle banche.

Come investire in questo mercato

In un mercato azionario influenzato dalle banche e dalla pressione dei derivati, gli investimenti a lungo termine vanno fatti con un obiettivo pluriennale, di almeno 5 anni.

Infatti, i titoli sostenuti dai meccanismi manipolativi che abbiamo detto assumono un andamento altalenante che in termini annuali (cioè nell’arco di 12 mesi) raramente porta a una differenza apprezzabile (sia a rialzo che a ribasso) fra quotazione iniziale di gennaio e quotazione finale di dodici mesi dopo.

In mercati di questo tipo bisogna percio’ approfittare dei periodi di forti downtrend per entrare a forte sconto in titoli che potrebbero avere un forte apprezzamento, senza sperare pero’ che tale apprezzamento si generi in dodici mesi.

E’ il motivo per cui abbiamo in portafoglio tanti titoli azionari che restano immobilizzati per lungo tempo (ma fra molti di questi ci sono i titoli della cannabis, che hanno tutt’altra funzione e di cui diremo fra poco).

Per avere dei rendimenti visibili nei dodici mesi è consigliabile invece usare strumenti a leva, come le opzioni, che permettono di sfruttare i movimenti altalenanti di cui parliamo, incapaci di dare rendimenti nei titoli azionari, ma sufficienti per dare ottimi rendimenti se si investe a leva.

I risultati del nostro portafoglio nel 2019 dimostrano l’efficacia di questo approccio:

Il rendimento cumulato dei trade fatti finora (somma algebrica dei guadagni e perdite) supera il 900%, che in termini relativi indica un rendimento medio annuale superiore al 100% (dipende da quanto e in quanti titoli contemporaneamente si investe).

Tuttavia stiamo osservando in questo ultimo mese un pattern diverso, per cui tutte le opzioni che scadono a gennaio sono in perdita, senza alcuna eccezione.

Affronteremo piu’ avanti questo dato e la sua interpretazione (e le contromisure che attueremo nel 2020).

Per ora continuiamo il discorso sulla struttura dei mercati e il modo in cui è necessario affrontarli.

Abbiamo infatti lasciato per ultimo un aspetto di estrema importanza (diciamo pure, di importanza epocale) che è venuto il momento di spiegare nel modo piu’ semplice possibile.

Perché siamo alla fine di un ciclo e come dobbiamo prepararci

Abbiamo detto che il mercato azionario è al momento poco diversificato, perché ci investono principalmente le banche (shadow o meno) distribuendo i capitali in pochi settori e lasciandone completamente scoperti altri.

I settori piu’ speculativi che sono al momento i piu’ trascurati, sono anche quelli dove investono gli operatori che per ora, come abbiamo detto, sono poco esposti sul mercato, cioè i grandi fondi di investimento.

Abbiamo percio’ una situazione in cui l’investimento in borsa non è particolarmente apprezzato dagli investitori privati, in cui molti settori sono ai minimi storici, in cui c’è una euforia solo di facciata creata dai media che celebrano i continui massimi raggiunti dagli indici americani, ma non corrisponde al “sentiment” degli investitori, che invece è ai minimi.

Da un lato quindi c’è tutto questo.

Dall’altro lato dobbiamo invece metterci queste altre considerazioni…

La prima è che se i fondi di investimento tornassero a investire nel settore azionario e immettessero la stessa quantità di soldi che avevano già investito all’inizio del 2019, significherebbe che in questo mercato dalle quotazioni già ai massimi della storia umana, si aggiungerebbe circa un altro mezzo trilione di dollari (cioè 500 milioni di miliardi)!

Forse hai già capito dove voglio arrivare, ma ci arriviamo con calma, non senza aver prima aggiunto la ciliegina sulla torta…

Cioé la questione dell’inversione dei tassi

Se c’è un indicatore che non ha mai sbagliato nel predire la fine di un ciclo di borsa, questo è l’inversione dei tassi.

Per non appesantire troppo queste note, rimando a un nostro articolo di mesi fa che definisce cosa è l’inversione dei tassi e come va interpretata dal punto di vista di un investitore.

Qui mi limito a dire che l’inversione dei tassi ha sempre preceduto tutte le fasi finali di un ciclo di borsa, senza eccezioni, in modo infallibile.

Percio’ possiamo dire al 90% che siamo alla fase finale di questa stagione di rialzi nei mercati azionari, ma si tratta di una fase molto particolare

Guarda che aspetto avevano le analoghe fasi finali di tutti i cicli di borsa precedenti:

Bolla dei Tulipani nel 1637:

Bolla della borsa giapponese degli anni ’80:

Bolla delle dot com degli anni ’90:

 

Bolla di bitcoin del 2017 (sovrapposta alla bolla delle dot com):

Le zone dei grafici evidenziate in verde sono le fasi finali dei rispettivi cicli, che corrispondono alla fase finale che ci aspetta.

E’ evidente cosa hanno in comune queste fasi: un rialzo astronomico di tutti i settori.

Chi ha visto la bolla delle dot com o quella di bitcoin ricorderà che in quella fase sale praticamente tutto. Ma in realtà i settori piu’ avvantaggiati sono quelli speculativi.

Il settore della cannabis ad esempio, che ora ha raggiunto i minimi storici, ha un potenziale già di per se’ dovuto alla differenza tra le quotazioni attuali, le possibilità di espansione delle aziende (molte delle quali passeranno da piccole aziende a multinazionali) e i flussi di cassa che si possono generare.

Si puo’ rappresentare questo concetto in due grafici, il primo dei quali mostra cio’ che potrebbe apparire un minimo assoluto:

e come appare quel “minimo assoluto” in una prospettiva di lungo termine tipica dei mercati emergenti come la cannabis:

Oltre al ciclo specifico di questo settore, che ora abbiamo detto è ai minimi, ma ha potenziali economici e politici a suo favore che lo rendono uno dei migliori investimenti a lungo termine, dobbiamo aggiungere il ciclo generale della borsa USA di cui abbiamo parlato.

Come abbiamo detto, la fase finale di questo ciclo (di ogni ciclo di borsa) privilegia i settori speculativi, quindi anche quello della cannabis. E questo aggiunge un fattore in piu’ alle probabilità che si instauri un trend positivo nella cannabis.

Di conseguenza, le azioni che abbiamo in portafoglio resteranno ferme finché non arriveremo in una di queste fasi finali, che sia del ciclo della cannabis o dell’intera borsa USA. E nel frattempo ogni minimo storico di alcuni titoli diventano buoni punti d’ingresso per chi non li aveva comprati prima (ogni tanto pubblichero’ dei nuovi alert su questi titoli).

In attesa che questi titoli scatenino il loro potenziale, dobbiamo ottenere rendimenti anche all’interno del range temporale annuale, attraverso i trade con le opzioni.

Per questo consiglio sempre di invesire nelle azioni, ma lasciando sempre disponibile una cifra per i trade opzionari.

E per decidere quanto destinare a questi trade, si deve considerare che ogni operazione dovrebbe essere compensata almeno da altre cinque. Vale a dire che quando si entra in un trade bisogna investire in modo da mantenere libera una cifra sufficiente per effettuare altri cinque trade successivi, oltre a quello che si sta per fare.

Questo perché di solito bastano cinque trade per compensare un trade in perdita.

Come dicevo prima, in questo mese abbiamo tuttavia un’eccezione a questa regola, data l’insolita concentrazione di trade in perdita che scadono a gennaio.

Passiamo quindi a questo argomento, analizzando il nostro portafoglio di opzioni.

Aggiornamento sulle opzioni in portafoglio

LIN January 2020 $175 put
MAT January 2020 $11 put
TXN January 17, 2020 $135 call
WFC 17 Jan 50usd put
SLV 31 Jan 16,5usd put

Queste sono le opzioni che scadono a gennaio e il cui destino è ormai segnato.

Le prime due (LIN e MATT), come puoi leggere negli aggiornamenti precedenti che trovi nell’area riservata, hanno come sottostante aziende fallite, ma sostenute dai meccansimi manipolativi di cui parlavo prima che hanno impedito, anche nel medio termine, un prevedibile ridimensionamento delle quotazioni.

TXN è semplicemente un trade andato male. Non ci sono particolari ragioni che possono spiegarlo.

WFC è stato un mio errore nel calcolare i tempi: avrei dovuto chiuderlo in gain il giorno dopo l’inizio del trade, invece di attendere.

SLV al contrario è un ottimo trade. Se Trump non avesse ucciso il generale iraniano (un evento francamente imprevedibile, a meno di avere contatti nei servizi segreti), l’argento sarebbe sicuramente sceso entro fine gennaio a livelli sufficienti da darci un gain, trainato giu’ dalla continua manipolazione a ribasso dei metalli preziosi condotta dalle banche che investono nel settore.

Detto questo pero’, salta all’occhio che tutti questi trade andati male sono concentrati proprio in questo mese.

Quali spiegazioni potrebbe avere questa insolita concentrazione di perdite?

Una parte preponderante è sempre da imputare al caso (se osservi la tabella dei trade chiusi nel 2019 vedrai che anche i trade in guadagno sono spesso concentrati in gruppi ravvicinati).

Sicuramente poi i periodi privi di pubblicazioni degli utili aziendali offrono meno volatilità e spingono meno gli investitori a portare le quotazioni ai livelli che ci si aspetterebbe in base alla situazione economica reale delle aziende rappresentate.

I bassissimi volumi delle festività natalizie fino al capodanno rafforzano poi le manipolazioni delle banche a favore dei titoli falliti di cui abbiamo parlato. In questo periodo infatti non ci sono abbastanza volumi di operatori privati che contrastino o diluiscano queste manipolazioni.

Possiamo anche spingerci verso ipotesi piu’ pessimistiche, pensando cioè che forse questa capacità di controllo da parte delle banche sia aumentata in modo permanente, non solo a causa dei bassi volumi festivi.

Se questo fosse vero (e le opzioni in portafoglio che hanno scadenze piu’ lontane ce lo diranno), allora sarà piu’ che mai necessario mettere in atto le misure che già avevo previsto per il 2020…

Di cosa si tratta?

In pratica, finora, a parte pochi trade speculativi, la maggior parte delle operazioni fatte con le opzioni si sono basate su una attenta analisi dei bilanci aziendali, confrontati con le quotazioni di mercato e con i movimenti del titolo, che lasciano presagire una possibile inversione del trend principale (in alto come in basso).

Se la distorsione delle quotazioni fosse davvero diventata piu’ stringente, allora davvero avremo meno spazio di manovra per questo tipo di operazioni.

Ma non abbiamo il tempo di studiare i mercati per confermare questa ipotesi. Ci vorrebbero mesi di osservazioni per mezzo di molti indicatori e strumenti analitici.

Quindi, in base a un “principio di precauzione”, la mia decisione è di ridurre in ogni caso questo tipo di operazioni a vantaggio di un tipo del tutto diverso, basato su semplici movimenti del mercato forex provocati dalle banche centrali ogni volta che una valuta assume una quotazione “estrema”.

Sarebbe lungo spiegare qui questa strategia, ma ti invito, se non lo hai già fatto, a raggiungermi nel mio canale Telegram dove ne parlo ampiamente (devi solo andare un po’ all’indietro nei commenti per ricostruire tutto il discorso).

Non solo, ma nel mio canale sto eseguendo real time esperimenti su trade veri e propri nel forex. Cioè posto nel canale degli “alert” sperimentali basati sull’algoritmo che sto usando per queste operazioni. Chiunque quindi puo’ seguire questi alert e vedere i risultati (non consiglio di replicarli sulla propria piattaforma, perché siamo ancora in fase di test, ma puoi usare un conto demo senza investire soldi veri).

Questi trade di nuova concezione usano sempre le opzioni, che pero’ hanno come sottostante le valute, anziché i titoli azionari.

C’è un team in America che sta testando l’algoritmo già da giugno con questi risultati:

Dal punto di vista tecnico, l’algoritmo è stato testato per tre anni dai programmatori, prima di essere impiegato in trade reali da giugno.

Dopo un mese circa di test, se i risultati saranno positivi, iniziero’ a integrare questi nuovi alert nell’operatività di routine di Strategie Portfolio.

Tengo a precisare che questo algoritmo viene già considerato affidabile dai suoi creatori e viene già usato in trade reali da altri servizi americani.

Il mio test quindi non serve tanto a verificarne l’affidabilità quanto a capire se gli alert segnalati dall’algoritmo sono riproducibili in trade reali. Per far questo è necessario che i segnali dell’algoritmo non riguardino movimenti troppo veloci per essere utilizzati da “esseri umani” e non da un computer.

Infine, per quanto riguarda le altre opzioni in portafoglio che sono in scadenza da marzo in poi, valgono ancora le analisi già fatte negli aggiornamenti precedenti.

Voglio pero’ segnalare HSBC 20 March 2020 $37 put, che shorta la famosa banca anglo-cinese di Hong Kong e che mi accingo ad osservare con interesse in questi giorni.

Per quale ragione?

Perché non sono bastati i continui disordini a Hong Kong per convincere gli investitori a dumpare il titolo, ma ci stiamo avvicinando alla data (mercoledi prossimo) in cui Cina e Stati Uniti dovrebbero firmare la famosa “fase uno” dell’accordo commerciale.

E dal momento che ci sono ragioni per cui questo accordo potrebbe non esserci o potrebbe essere molto ridimensionato, voglio osservare come si comporterà questa opzione.

Per le altre opzioni (ma anche per la stessa HSBC), bisogna anche dire che nei prossimi mesi riprenderà la stagione della pubblicazione dei bilanci, che di solito è favorevole alla buona conclusione di questi trade.

Staremo a vedere.

Conclusioni

Volendo riassumere tutto cio’ che abbiamo detto in queste note, credo che dobbiamo tenere sempre presente il ciclo in cui si trova la borsa USA attualmente.

Da una parte, gli interventi delle banche centrali stanno sequestrando la liquidità dei mercati per sostenere le precarie condizioni delle banche (anche di questo parlo nel canale Telegram).

Questo fatto esercita una pressione enorme sul mercato obbligazionario, da cui potrebbe partire l’innesco della prossima recessione.

Ma al tempo stesso, prima che cio’ avvenga, le ingenti somme che restano disinvestite nel mercato azionario potrebbero rientrare all’improvviso (in un mercato con quotazioni già ai massimi di tutti i tempi) causando l’ultima fase di bolla delle borse americane, che darebbe un senso a tutti i nostri titoli azionari pazientemente accumulati in vista di questo (e in vista della prossima, inevitabile bolla specifica della cannabis).

Riguardo alle opzioni, la distorsione dei mercati dovuta alla pressione e al controllo delle banche centrali e agli altri meccanismi di manipolazione che abbiamo spiegato, ci consiglia di fidarci meno delle pur ragionevoli e accurate analisi economiche per i nostri trade. Infatti i fondamentali economici che si studiano all’università hanno sempre meno senso ormai, perché sono costantemente oscurati dalle distorsioni di questi meccanismi.

Avvieremo quindi, dopo una fase di test, un nuovo tipo di operazioni che affiancheranno quelle già in essere e magari potranno diventare preponderanti, se davvero diventerà cosi’ difficile indovinare i mercati con la buona vecchia analisi dei bilanci.

Queste operazioni sono molto piu’ adatte al mercato di oggi, come capirai subito leggendo i miei commenti nel canale Telegram.

Non dobbiamo pero’ dimenticare l’ottima performance ottenuta nel 2019 (oltre il 900% di rendimento cumulato e oltre il 100% di rendimento medio annuale).

Sono fiducioso che anche il 2020 ci riserverà sorprese positive, qualunque cosa succeda.

Se anche non dovesse essere l’anno finale della bolla azionaria americana (e quindi l’anno dell’esplosione del nostro portafoglio azionario), le oprezioni di breve-medio termine con le opzioni riprenderanno certamente a creare rendite costanti nell’arco dei prossimi dodici mesi.

Abbiamo a disposizione i migliori team di analisti in America che studiano decine di indicatori e usano centinaia di strumenti diversi. Quando si ha tutto questo, si trovano sempre gli strumenti adatti per ogni circostanza. Non importa quello che fa il mercato.

Per ora quindi mi fermo qui e ti faccio i miei migliori auguri per il nuovo anno, anche da parte di tutto il team di Portfolio e dei team americani che collaborano con noi.

Alla prossima!

Richard Clarck

>