Questo articolo del Sole 24 Ore registra una strana anomalia nella borsa USA.
In sostanza, l’articolo dice che i fondi di investimento in tutto il mondo stanno spostando i loro capitali nuovamente sul mercato obbligazionario, disinvestendo circa 40 miliardi dal mercato azionario americano.
Nonostante questa perdita di investitori, pero’, la borsa azionaria USA ha registrato un forte aumento, pari al 7%, da inizio anno.
Com’è possibile che una borsa sia fortemente in rialzo anche quando gli investitori se ne vanno?
Questo apparente “miracolo” è dovuto al solito asso nella manica che gli Americani tirano fuori ogni volta che vogliono spingere i mercati: il buyback, cioè il riacquisto di titoli da parte delle stesse aziende che li emettono.
Nell’ultimo trimestre del 2018 i riacquisti hanno raggiunto un punto estremo di minimo, provocando nello S&P500 il trimestre peggiore dalla Grande Depressione.
L’inizio del nuovo anno invece ha visto una ripresa dei buyback, che secondo Goldman-Sacks dovrebbero raggiungere un valore annuale di almeno 940 miliardi.
La ripresa dei buybacks dopo un punto di minimo ha dato una scossa al mercato, provocando lo spettacolare rimbalzo che abbiamo visto finora.
Detto fra noi, la pratica del buyback è anche il vero motivo per cui dagli anni ’90 a oggi le borse USA hanno sempre sovraperformato quelle europee, indipendentemente dalle condizioni economiche relative delle due aree geografiche.
Il grafico qui sotto mostra ad esempio che se uno avesse investito nello S&P500, mantenendo le posizioni dal 1996 a oggi, avrebbe avuto, al netto dello scoppio di due bolle nel 1999 e nel 2008 e del forte ribasso del 2018, un guadagno del 200%!
Al contrario, la borsa tedesca ad esempio, dal 1999 a oggi, ha perso il 22% del suo valore:
Quella francese, nello stesso periodo, ha perso il 31%:
Un risultato simile a quello della borsa spagnola, ridotta a – 33%:
Per ultimo mostriamo il risultato peggiore di tutti: – 61% della borsa italiana:
A cosa è dovuta questa enorme disparità tra gli USA e l’Europa?
Quando si parla di Europa, i motivi sono sempre gli stessi:
- arretratezza culturale
- eccessiva regolamentazione
Fino al 1998 le aziende europee non avevano idea che si potessero riacquistare le proprie quote in borsa, mentre in alcuni paesi, questa pratica era espressamente vietata.
Da quando, nel 2004 e nel 2016, l’Unione Europea ha varato due regolamentazioni successive in questa materia (rispettivamente chiamate con gli acronimi MAD e MAR), nei paesi non regolamentati, il nuovo spazio normativo non è riuscito a incoraggiare questa pratica, mentre nei paesi che avevano già una regolamentazione, ma piu’ permissiva, il riacquisto è stato scoraggiato.
Risultato: anche in questo settore, l’Europa non è stata capace di rinnovarsi ed è affogata nelle sue stesse regole.
Diversi articoli nei media finanziari incoraggiano a investire nelle borse europee in base all’argomentazione che sono meno costose e quindi hanno piu’ potenziale di crescita, rispetto a quelle USA.
Non crederci neanche per un attimo…
Si tratta di un’idea del tutto superficiale che puo’ portare grandi perdite.
Come discusso in questo articolo (di due anni fa, ma ancora valido), la disparità di prezzo tra la borsa USA e quelle europee è una costante nella storia, non è un fatto recente dovuto a un semplice ritardo negli effetti del QE europeo rispetto a quello americano.
La superiorità americana nelle quotazioni in borsa ha radici strutturali, sia economiche che finanziarie (ottimamente spiegate nell’articolo citato), ereditate nei decenni.
E fra le ragioni strutturali, l’uso spregiudicato del buyback nei mercati USA è una delle principali.
Una situazione che non fa presagire nulla di buono, ora che il QE sta per terminare su entrambe le sponde dell’oceano, lasciando del tutto indifese le economie occidentali.
Se la borsa americana, come abbiamo visto, ha ancora qualche cartuccia da sparare per sopravvivere prima che una recessione la divori, quella europea risentirà degli effetti recessivi fin dalle prime battute.
Un motivo in piu’ per stare lontani dalle borse europee.