L’inversione della curva dei rendimenti è quando i tassi di interesse a lungo termine scendono al di sotto dei tassi di interesse a breve termine.
Nell’ordine naturale delle cose, diciamo cosi’, i tassi di interesse a lungo termine dovrebbero essere più alti dei tassi a breve termine.
Se stai bloccando i tuoi soldi per 10 anni, dovresti chiedere un tasso di interesse più alto rispetto a quando investi solo per un anno o due. Infatti, la ridotta flessibilità (e l’aumento del rischio) di un investimento piu’ a lungo termine dovrebbe comportare rendimenti più elevati.
Come abbiamo detto in questo precedente articolo, questa inversione dell'”ordine naturale dei tassi” è spesso un segnale di avvertimento che una recessione è in arrivo (entro un arco di tempo di circa un anno e mezzo).
Per quale motivo?
La spiegazione è intuitiva.
I tassi a lungo termine sono controllati dal mercato, mentre la Federal Reserve (Fed) controlla i tassi a breve termine, decidendo volta per volta quanto devono rendere i titoli di stato a breve scadenza.
Se dunque la Fed aumenta artificialmente i tassi a breve termine, lo fa, perché prevede un rallentamento dell’economia. E visto che l’aumento dei tassi contribuisce ad amplificare tale rallentamento, di solito l’azione combinata dei due fattori sfocia in una aperta recessione.
La recessione è un fenomeno spiacevole dal punto di vista economico, ma va interpretato nella sua giusta dimensione.
In questo articolo mostreremo con dati storici inoppugnabili che l’inversione della curva dei rendimenti avvenuta alla fine del mese scorso deve essere interpretata in modo appropriato da chi investe in borsa.
Come abbiamo detto, il tempo necessario perché la recessione maturi a partire dall’inversione dei tassi è di circa un anno e mezzo.
Di solito, i media economici ti informano su cosa vuol dire la recessione e quali conseguenze porta.
Ma non ti dicono cosa devi fare nell’arco di tempo abbastanza lungo che precede la recessione.
Per un investitore, un anno e mezzo è un tempo molto lungo che puo’ e deve essere usato per avere dei rendimenti che possano tornare utili in seguito, quando e se la recessione ha luogo davvero.
Tanto piu’ che, a giudicare dai dati statistici del passato, la storia dice che il tempo che intercorre tra l’inversione dei tassi e la recessione vera e propria, ci offre una seria opportunità di guadagno in quanto si ha quasi sempre un picco del mercato.
L’ultima inversione della curva dei rendimenti è avvenuta nel gennaio 2006.
Anche allora il fenomeno aveva scatenato un’ondata di timori di recessione e preoccupazioni per il mercato azionario.
Queste paure alla fine si sono rivelate vere – ma non prima che le borse avessero un picco consistente del 26%, come mostrato nel grafico sotto:
Questo scenario si è ripetuto sempre nel corso della storia.
Negli ultimi sette cicli economici, l’inversione della curva dei rendimenti si è verificata in media 19 mesi prima dell’inizio della successiva recessione. E ogni volta (sottolineo: ogni volta) le borse sono aumentate del 19%, in media.
Il picco del 2000 è un esempio particolarmente utile, perché molto vicino alle condizioni economiche attuali.
A quel tempo, la curva dei rendimenti si inverti’ per la prima volta nel settembre 1998. Due anni dopo, la borsa raggiunse un picco del 55%:
Il grafico riguarda lo S&P500, ma nello stesso periodo il Nasdaq ebbe un picco del 210%.
E’ ovvio infatti che la presenza nelle borse moderne di mercati piu’ speculativi, come il Nasdaq, aumenta ulteriormente la dimensione dei picchi che possono essere raggiunti, rispetto a quanto avveniva prima degli anni ’90.
Le serie storiche quindi ci permettono di interpretare l’inversione dei tassi in modo piu’ accurato, perché mostrano un comportamento costante nelle borse, le quali raggiungono sempre (non è mai successo il contrario) dei massimi storici nel tempo piuttosto lungo che intercorre tra l’inversione e la recessione vera e propria.
La storia in pratica ci dice che probabilmente ci vorrà un anno o più fino a quando le azioni non raggiungeranno il picco. E in questo arco di tempo conviene continuare a investire, per ottenere rendimenti che forse non si avrebbero in tempi “normali”.
In Strategie Economiche quindi continueremo a monitorare i mercati in cerca delle migliori tendenze di mercato da poter sfruttare per ottenere questi alti rendimenti.
Se quindi non lo hai ancora fatto, iscriviti gratis alla nostra newsletter gratuita Segnali di Borsa, per ricevere tutti i nostri prossimi aggiornamenti sui trend e le occasioni da non perdere per chi investe in borsa.
Buon trading!
Il team di Segnali di Borsa