Normalmente alcune grandi banche gestiscono la liquidità di tutto il sistema bancario, immettendo la liquidità giornaliera che manca alle altre banche per completare le loro operazioni quotidiane e riprendendosela il giorno dopo.
Da settembre 2019 a gennaio 2020 queste banche avevano manifestato segni di sofferenza e non avevano piu’ la liquidità disponibile per svolgere questa funzione.
Per questo, la Federal Reserve si era sostituita a queste banche mettendo la propria liquidità a disposizione del sistema (oltre 400 miliardi in totale, da settembre a dicembre 2019).
Questa mossa della Fed non è un’attività di routine, ma anzi viene adottata poche volte, e sempre nel corso di grandi crisi di liquidità, come quella del 2008. Per tale ragione, vista l’eccezionalità della cosa, tramite il nostro canale Telegram abbiamo fornito una cronaca in presa diretta sull’andamento di questa operazione della Fed, fino alla sua conclusione odierna.
Ora questo ciclo di salvataggio è definitivamente terminato e la Federal Reserve sta gradualmente restituendo alle grandi banche la loro funzione di gestori della liquidità giornaliera bancaria.
Le misure della Fed per attuare questo ritiro sono:
- Dal 17 gennaio 2020, chiusura senza rinnovo dei titoli di stato a breve termine usati in questo scambio giornaliero di liquidità e andati in scadenza.
- Dal 30 gennaio 2020, aumento dei tassi d’interesse per la liquidità giornaliera (da 1,55% a 1,60%) e per la liquidità bisettimanale (da 1,58% a 1,61%), in modo da rendere piu’ attrattiva la liquidità della grandi banche, che offrono tassi inferiori.
- Dal 4 febbraio, taglio da 30 miliardi a 5 miliardi della liquidità bisettimanale offerta.
Secondo la Fed, la crisi di liquidità avvenuta da settembre a gennaio era dovuta al fatto che le riserve obbligatorie (sotto forma di titoli di stato a breve termine) che le banche devono per legge detenere nella banca centrale erano troppo basse.
Visto che tali riserve dovrebbero servire proprio in questi momenti di bisogno e in tal caso si sono dimostrate insufficienti, la Fed ha deciso di aumentarle, aggiungendo al proprio bilancio titoli di stato a breve termine per un valore di 78 miliardi. In tal modo, il bilancio totale della banca centrale ha raggiunto il valore di 248 miliardi.
Quindi, attualmente la Fed considera risolta la crisi di liquidità giornaliera bancaria di fine 2019 che tanto aveva allarmato gli addetti ai lavori.
Dal punto di vista dei mercati azionari, dobbiamo pero’ mettere questa decisione della Fed in prospettiva, collegandola ad altre decisioni che sta prendendo in questi giorni e che sembrano arrivare a un punto di svolta che cambierà il trend principale della borsa USA.
Torneremo a breve con un articolo importante che esaminerà nel complesso tutti questi aspetti.
Il team di Strategie Economiche
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