Ieri abbiamo condiviso sulla nostra pagina Facebook un articolo non nostro dove la caduta del prezzo dell’oro alla fine della settimana scorsa (caduta che ha stupito i fautori dell’oro come bene-rifugio) viene attribuita a vendite effettuate in Giappone per evitare la svalutazione dello yen.
Oggi invece è uscita un’altra ipotesi, pubblicata dall’ottimo sito Bullionstar, sito che noi seguiamo religiosamente quando si tratta di oro, e che riguarda i movimenti avvenuti al Comex, cioè nel mercato dei futures dell’oro.
Entrambe le ipotesi e le valutazioni sono valide, ben motivate e di estremo interesse, non solo per gli appassionati dell’oro, ma anche per chi vuole avere un quadro completo di cio’ che è accaduto davvvero la settimana scorsa nei mercati.
Soprattutto, i due scenari non si escludono a vicenda e possono essere entrambi veri.
Per chi non ha voglia di leggersi il lungo articolo di Bullionstar o ha problemi con l’inglese, faccio un riassunto qui.
- Bullionstar anzitutto riassume i movimenti dell’oro della settimana scorsa:
Il 24 febbraio, quando inizia il panico nei mercati azionari, l’oro in dollari raggiunge un massimo settennale, mentre la quotazione del metallo giallo nelle altre valute tocca un massimo assoluto.
Nel pomeriggio, l’oro al Comex corregge verso il basso, restando laterale da martedi a giovedi (nonostante il mercato azionario continui a scendere). Infine, venerdi l’oro crolla del 4,6%, eseguendo il peggior ribasso intraday dal novembre 2016.
- La velocità della correzione dell’oro non lascia dubbi, secondo Bullionstar: si tratta certamente di operazioni a ribasso effettuate nel mercato dei futures e che non hanno nulla a che fare col mercato dell’oro fisico.
- A questo punto, possiamo integrare l’ipotesi dell’altro articolo che avevamo condiviso ieri su FB, per cui queste operazioni a ribasso sui futures abbiano avuto un’origine giapponese.
Oppure possiamo seguire la traccia di Bullionstar, secondo cui sono state manovre delle banche centrali, che attraverso le banche commerciali effettuano illegalmente da anni un calmiere sul prezzo dell’oro (come abbiamo detto in innumerevoli articoli e come Bullionstar in altri articoli ha documentato con tanto di atti processuali del Dipartimento di Giustizia USA).
- L’ultima osservazione di Bullionstar è pero’ la piu’ importante: infatti dal loro osservatorio sui mercati globali di oro fisico, si registra un aumento imponente di acquisti di lingotti e monete. Acquisti che continuano tuttora e che a lungo andare -se il prezzo dell’oro di carta (cioè dei futures) non seguirà questo aumento di domanda- potrebbero mettere in difficoltà i rivenditori di oro.
Se infatti l’oro fisico dovesse iniziare a scarseggiare, molti rivenditori che hanno futures long al Comex potrebbero aver bisogno di “redimere” tali posizioni, cioè chiuderle richiedendo il loro valore corrispettivo in oro fisico…
- E dato che, come tutti sanno, il Comex non è in grado di coprire manco l’1% di queste posizioni fasulle, potrebbe avvenire il famoso crash del Comex: un evento che tutti gli adoratori dell’oro aspettano da anni, ossia una corsa di tutti gli investitori long a redimere le loro posizioni, con conseguente scoperta che tali posizioni non sono affatto redimibili.
- Va detto che questo “crash dell’oro di carta” è un evento che ha assunto ormai quasi un carattere “mitologico”. Nel senso che tante volte in passato sembrava stesse per succedere, ma poi il mercato dei futures è sempre stato in grado di evitarlo.
Cio’ non toglie pero’ che a un certo punto il crash del Comex si possa rivelare un mito-non mito, simile al “Grande Inverno” del Trono di Spade, ossia un evento che tutti credono sia un mito, ma che alla fine accade davvero…
Per ora ci limitiamo a registrare e archiviare queste interessanti valutazioni, aspettando lo sviluppo degli eventi…
Il team di Strategie Economiche