Le notizie sul contagio cinese possono avere effetti sulle borse paragonabili a quelli dell’uccisione del generale iraniano?
Per rispondere a questa domanda possiamo confrontare il virus di Wuhan con quello della SARS, diffusosi agli inizi del 2000.
L’epidemia della SARS fece 774 vittime e 8000 contagi, perlopiu’ concentrati in Cina e Hong Kong, dal novembre 2002 al luglio 2003.
Con i suoi 17 morti e 500 contagi, il virus di Wuhan non è ancora paragonabile a quello della SARS, ma siamo agli inizi del fenomeno e non è detto che non possa peggiorare.
Ipotizzando lo scenario peggiore, cioè che il virus riesca a fare un numero di vittime e di contagi simili a quello del 2002-2003, possiamo chiederci quali furono gli effetti sull’economia cinese e sulle borse in quegli anni, in modo da farci un’idea di cosa potrebbe accadere oggi.
La SARS ha generato perdite economiche stimate in un range che va dai 20 ai 100 miliardi di dollari.
All’epoca Hong Kong era ancora il centro economico e finanziario piu’ importante ed ebbe una contrazione economica dello 0,5% nel secondo trimestre del 2003, con una discesa della borsa locale ai minimi storici dei quattro anni precedenti.
Ma questi effetti negativi furono di breve durata, come possiamo vedere da questi grafici:
L’indice di Hong Kong riprese i suoi massimi del periodo in soli tre mesi, tra maggio e luglio 2003.
Anche la borsa americana si riprese, con un rally praticamente continuo da aprile a luglio.
Dal punto di vista dell’economia reale, la Cina crebbe di oltre il 9% tra il 2002 e il 2003, senza risentire piu’ di tanto degli effetti a breve termine dell’epidemia.
Possiamo ritenere che anche oggi gli effetti di un eventuale peggioramento del contagio saranno di breve durata, anche perché sta avvenendo proprio nel momento in cui la Cina ha stupito tutti pubblicando dati economici straordinari:
- L’export è salito del 7,6%, mentre tutti si aspettavano una crescita di appena il 3%.
- La produzione industriale è salita del 6,9%, battendo le aspettative di un buon 1%.
- Il Fondo Monetario ha incrementato la previsione di crescita economica cinese per il 2020 dal 5,8% al 6%.
E questo a dispetto delle sanzioni e delle tariffe commerciali imposte dagli USA…
Alcuni settori, come le compagnie aeree e le società del settore del gioco d’azzardo, potranno avere delle perdite temporanee, ma l’economia in genere sembra ormai avviata verso una seconda fase di prosperità economica, dopo la lunga battuta d’arresto del 2018-2019.
Per questo nel nostro servizio di trading Strategie Portfolio stiamo aprendo gradualmente delle posizioni in titoli cinesi, approfittando delle discese di prezzo temporanee di questi giorni.
Richard Clarck, analista coordinatore di Strategie Portfolio