C’è un enorme catalizzatore all’orizzonte per Ethereum. E potrebbe iniziare entro il 12 aprile.
L’aggiornamento di Ethereum chiamato “Shanghai” ha il potenziale di sbloccare un’opportunità di guadagno di $ 40 miliardi per i possessori del token eth.
Tutto ha a che fare con lo “staking” di eth.
Lo staking è un modo per guadagnare interessi per il possesso di criptovalute.
Da dicembre 2020, chi voleva partecipare al mining della nuova versione di Ethereum basata sulla “proof of stake”, poteva già depositare una quantità minima di token che avrebbero iniziato a generare rendimenti, una volta che la proof of stake sarebbe iniziata.
Questi token depositati, però, non si potevano prelevare… fino al 12 aprile di quest’anno.
L’aggiornamento di Shanghai consentirà appunto agli staker di Ethereum di ritirare i propri token quando lo desiderano.
Un deposito che rende dal 4% al 10% e che può essere svincolato quando si vuole, non si è mai visto nel mondo finanziario; per questo incoraggerà molti indecisi a partecipare e aprirà forse le porte anche ai capitali istituzionali.
In questo momento, ci sono circa 16 milioni di ETH in staking che rendono circa il 4-6%.
Attualmente, nel bel mezzo di un mercato laterale – ribassista, con l’attività di rete estremamente bassa, le rendite totali pagate agli stakers ammontano a circa $ 1 miliardo.
Durante i periodi di alta attività di rete, come abbiamo visto nei giorni successivi al crollo dell’exchange FTX, questo rendimento è salito a oltre il 10%.
Quando riprenderà il mercato rialzista, possiamo aspettarci che l’attività della rete esploda.
Se l’attività raggiungerà la stessa intensità del periodo 2020-2021, avremmo diversi scenari possibili, in base al prezzo che ETH raggiungerà in quella fase.
Se ad esempio Ethereum rimanesse per assurdo a $ 1.800 (è ovvio che con un bull market simile al 2021, il prezzo sarebbe molto piu’ alto), ciò si tradurrebbe in circa 1,6 milioni di ETH pagati annualmente agli staker, pari a $ 2,8 miliardi.
Se invece Ethereum arrivasse a, diciamo, $ 25.000, potremmo vedere circa 40 miliardi di dollari all’anno pagati agli staker di Ethereum.
Lo staking di ETH quindi si trasformerebbe in uno dei fenomeni finanziari piu’ rilevanti degli ultimi anni.
Per questo, da quando l’ultima ondata di crisi bancaria americana ha messo in cattiva luce la finanza tradizionale, si percepisce un inasprimento delle istituzioni, come la SEC, legate alle banche centrali e alle banche sistemiche nei loro sforzi di ostacolare la ripresa di fiducia nelle cripto da parte degli investitori.
Di tutti gli strumenti mai offerti dal mondo cripto per avere rendite sicure lontane dalla finanza tradizionale, lo staking di Ethereum sarà di gran lunga quello che offrirà maggiori attrattive, per le sue dimensioni e per l’affidabilità che l’ecosistema Ethereum è ormai in grado di offrire.
Per questo Gensler, il capo della SEC, ha messo le mani avanti dichiarando ETH come una “security” (titolo di borsa), indicandolo implicitamente come il suo prossimo obiettivo, una volta che questo fatto epocale dello staking inizierà a prendere piede.
Tuttavia, come giustamente osserva questo articolo, l’approccio della SEC non può essere che frammentario.
La SEC non è un organo legislativo, quindi non ha il potere di cambiare le carte in tavola con un singolo provvedimento, come fa il legislatore.
La SEC puo’ solo attaccare un pò qui e un pò là, moltiplicando i contenziosi che però, per loro natura, restano confinati ai casi specifici.
Prevedo che la portata dello staking di Ethereum sarà talmente universale da rendere difficile poterla contrastare con questo approccio, caso per caso.
E’ al contrario probabile che questo evento mostrerà tutta la debolezza di Gensler.
Se l’affermazione dello staking di ETH diventasse un fenomeno inarrestabile, impossibile da fermare nonostante gli sforzi di Gensler, esso sarebbe il muro contro cui la corsa della SEC è destinata a schiantarsi.
Inoltre, dal punto di vista ciclico, questo evento potrebbe eguagliare gli effetti dell’ormai noto “halving” di Bitcoin.
Una diffusione capillare di ETH messi in staking potrebbe avere la forza di creare un suo proprio effetto ciclico, in sovrapposizione con quello di BTC.
Lo staking di ETH potrebbe diventare anche uno degli oggetti del desiderio degli istituti bancari che riusciranno a prevalere nella resa dei conti che oggi hanno ingaggiato in America (e che noi chiamiamo un pò troppo genericamente “crisi bancaria”).
La natura ambivalente di minaccia e di opportunità che le cripto hanno sempre rappresentato per le banche, con lo staking di ETH raggiungerà la sua forma finale che forse innescherà un conflitto lacerante tra questi istituti.
Tutto questo, a partire dal 12 aprile, data di inizio di questo fenomeno epocale.
Ne vedremo delle belle…