La settimana scorsa è stata pubblicata una notizia importante su Alibaba (NYSE: BABA), la società cinese che fornisce servizi e tecnologia per il commercio online e in borsa è l’ottavo titolo più quotato al mondo (il primo di un’azienda non americana).
BABA, come molte delle grandi aziende cinesi, è irreperibile nelle borse della Cina continentale.
Questa bizzarra situazione per cui i Cinesi non possono comprare in borsa le aziende del loro Paese è già da tempo sotto i nostri radar (l’ultima volta ne abbiamo parlato qui) e merita di essere seguita, perché sta per portare enormi rivoluzioni negli asset di borsa.
Nel caso di Alibaba, il titolo finora non era nemmeno quotato nella borsa offshore cinese, cioè quella di Hong-Kong, per cui chi voleva comprarne delle quote, poteva farlo solo sulle borse occidentali.
Dicevo quindi che la settimana scorsa Alibaba ha annunciato di avere ufficialmente inviato la richiesta di listing nella borsa di Hong-Kong, dove prevede di raggiungere una capitalizzazione di almeno 20 milioni di dollari.
Un dettaglio curioso è che per preparare la sua entrata a Hong-Kong, Alibaba ha dovuto impostare una ristrutturazione delle sue quote per renderle compatibili con i prezzi di questo mercato.
Nel mercato USA infatti BABA è quotato 165 dollari, che tradotto in dollari di Hong-Kong sono circa 1300 hkd. Per capire cosa significa, possiamo dire che un prezzo del genere renderebbe Alibaba 4 volte più costosa di Tencent, l’altro colosso cinese già quotato nella Cina off-shore.
Di conseguenza, per rendere Alibaba abbordabile per il maggior numero di trader cinesi, è stato deciso di dividere in otto parti ogni quota attuale del titolo. In questo modo ogni quota listata a HK costerà un ottavo del prezzo che Alibaba ha nella borsa USA, ossia circa 160 hkd (per gli investitori occidentali non cambia nulla, perché al NYSE ogni azione verrà convertita in un certificato di deposito pari a otto nuove azioni, rendendo così ininfluente questa operazione contabile).
Con questa ultima messa a punto, Alibaba è pronto ad attirare migliaia di nuovi investitori della borsa cinese. Con quali ripercussioni sul prezzo del titolo?
Possiamo fare delle previsioni ricordando quello che è successo a Tencent quando fu quotata per la prima volta a Hong-Kong nel 2014:
L’ingresso in massa dei Cinesi nel titolo avvenne in due riprese. La prima volta a partire da novembre 2014 con il programma Shanghai-Hong Kong Stock Connect, che creava un ponte tra la borsa di HK e quella di Shanghai e che portò un aumento del 30% sulle quotazioni. La seconda volta col programma Shenzhen-Hong Kong Stock Connect, che collegò Shenzhen a HK a partire dal dicembre 2016 e portò un ulteriore aumento delle quotazioni pari al 50%.
Come ciliegina sulla torta, aggiungiamo anche il fatto che oggi (specialmente dopo le vendite in borsa create dalla guerra dei dazi) Alibaba ha un prezzo stracciato rispetto a Tencent sotto tutti i punti di vista (price-to-sales, price-to-earnings, e price-to -book). Possiamo dire perciò che questo è uno dei trade a lungo termine più remunerativi che ci siano. Un trade da cassettista praticamente garantito.
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Attualmente l’improvvisa inversione a rialzo delle borse USA ci sta consentendo di impostare addirittura dei trade di pochi giorni, come mostra lo storico dei trade di quest’anno:
Non sempre questo sarà possibile. Di solito il time range dei nostri trade è di alcune settimane o alcuni mesi. Ma visto che a luglio inizieranno le pubblicazioni dei bilanci trimestrali nelle borse USA, è probabile che questi trade superveloci potrebbero esserci anche il mese prossimo.