Se il caffè è in crisi ed è “odiato” dai mercati, perché un investitore in questo momento dovrebbe interessarsene?
Perché dopo un crollo continuo durato 13 mesi, qualcosa è cambiato.
Guarda il movimento che ha fatto da marzo in poi:
A metà marzo il prezzo del caffè è salito del 10%, cioè dal minimo a 1,15 dollari fino al picco di 1,35 dollari (freccia rossa).
Poi, come tutte le altre materie prime, esaurendosi la discesa del dollaro, è tornato intorno a 1,20.
Ma finché il caffè resta da queste parti, non troppo lontano dal minimo di 1,15, c’è ancora tempo per entrare e posizionarsi per la risalita.
Risalita? Parliamo di risalita del caffè, cioè di quella commodity che gli investitori hanno evitato per 13 mesi come se avesse la peste?
Proprio così.
I vecchi lettori di “Strategie per Investire” ricorderanno il rally del Rame di cui avevo parlato in questo articolo e che si è puntualmente verificato.
Ora è il turno del caffè, ma per approfittarne bisogna entrare al momento giusto, come dicevo, vicino ai minimi.
Più ci si avvicina al minimo di 1,15, meno spazio si dà al caffè di scendere oltre. Credo infatti che 1,15 farà da supporto e impedirà ulteriori discese.
Ma perché penso che ci sarà un rally in questa materia prima che fino a poco fa era in crisi nera?
Il grafico qui sotto mostra una interessante formazione tecnica nel grafico dell’Etf sul caffè, chiamato pomposamente “iPath Bloomberg Coffee Subindex Total Return SM Index ETN” (JO):
Il pattern discendente (le due linee blu convergenti verso il basso), collegato al pattern opposto nel MACD (la piccola linea blu diretta verso l’alto) è un segnale che spesso precede una risalita piuttosto rapida del trend.
Devo precisare infatti che il grafico sopra mostra l’andamento a 60 minuti, quindi stiamo parlando di una risalita rapida e di breve durata, che potrebbe però innescare anche la risalita di medio termine, se la sua ampiezza sarà sufficiente.
Conviene perciò entrare nell’Etf prima che tutto ciò avvenga, se si vuole stare ancora vicino ai minimi e posizionarsi in modo efficace per la risalita definitiva.
E’ vero che quest’ultima potrebbe ritardare, anche di molti mesi.
Resta il fatto però che il caffè è a un punto che dovrebbe ormai costituire un minimo invalicabile. Entrare ora dovrebbe essere poco rischioso, anche se il rialzo dovesse ritardare.
Investire su trend ai minimi storici è molto remunerativo, perché quando un titolo o una materia prima ha scaricato tutte le vendite in così tanto tempo, generalmente è capace di forti rimonte verso l’alto.
L’investitore che segue questo tipo di strategia però sa che l’importante non è sapere quando il rialzo ci sarà (cosa impossibile). Ma è piuttosto “azzeccare” davvero un minimo storico, in modo che il trend non possa scendere ulteriormente (non di molto, almeno).
Solo se si indovina il minimo, ci si mette al riparo da ulteriori forti discese e si può aspettare tutto il tempo che serve fino all’inevitabile risalita (infatti, come dico spesso: non esistono trend “eterni” e ciò che scende dovrà prima o poi risalire).
Quindi, per riassumere: il senso di questo articolo non è prevedere quando ci sarà la risalita del caffè, ma indicare un probabile punto di minimo storico in cui l’investitore abituato a questo tipo di trade potrebbe entrare.
A mio avviso, il livello attuale del caffè potrebbe essere proprio il minimo giusto.
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