Il progetto di euro digitale pensato dalla UE è rimasto l’unico in occidente ad avere ancora l’ambizione di essere davvero realizzato.
Il Consiglio Direttivo della BCE ha infatti stabilito una roadmap in due fasi che dovrebbe portare all’adozione defnitiva abbastanza presto, tra il 2025 e il 2026.
Al confronto, il progetto americano di CBDC, di gran lunga il piu’ importante per l’occidente, si sta sempre piu’ ridimensionando entro uno schema in cui verranno implicate le stablecoin private, invece di un token digitale sviluppato dalla Federal Reserve. Inoltre gli Stati Uniti non si sono ancora impegnati in una roadmap pubblica di implementazione di tale progetto con tanto di date e scadenze precisi, come invece è il progetto di CBDC europea.
Perché l’euro digitale della BCE sembra cosi’ facile e veloce da implementare, rispetto ai progetti delle altre banche centrali?
Per capire come mai l’UE, al contrario degli USA, sia capace di fornire scadenze precise e di garantire una implementazione cosi’ veloce a una CBDC europea, dobbiamo prima capire le caratteristiche principali che dovrebbe avere una vera CBDC e i motivi per cui la complessità di tali caratteristiche ne sta ostacolando finora una implementazione veloce.
L’anno scorso la Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS, detta anche la “banca centrale delle banche centrali”) ha pubblicato uno studio che ridimensiona la portata e l’efficacia delle CBDC.
E la settimana prima di quello studio, il capo della BIS in persona, Augustin Carstens, in un discorso alla Banca Centrale Coreana, riassumeva molto chiaramente sia lo schema di sviluppo delle CBDC che la loro reale fattibilità (o meglio, “infattibilità”) nelle condizioni attuali.
Leggendo queste preziose informazioni, per la verità molto esaustive e trasparenti, della BIS e del suo Presidente, veniamo a scoprire una caratteristica fondamentale che la BIS giustamente richiede a qualsiasi stato o banca centrale che voglia implementare una CBDC.
La struttura bipartita di una vera CBDC è diversa da quella della “strana” CBDC europea
Una CBDC che possa davvero essere riconosciuta dalla BIS come legittima, dovrebbe avere due strutture parallele: la CBDC vera e propria detenuta dalla banca centrale e il token che rappresenta i soldi nei depositi delle banche commerciali. Lo spiega in modo schematico e semplice lo stesso capo della BIS qui.
Il motivo di questa bipartizione è semplice, ma cruciale. Essa serve a non escludere le banche commerciali dal nuovo sistema.
Già questa semplice informazione fa giustizia delle tante sciocchezze diffuse dai canali complottisti secondo cui le CBDC sancirebbero la fine delle banche…
La BIS ci aveva già pensato e ha già adottato le misure necessarie perché ciò non accada…
Nel sistema di CBDC pensato dalla BIS, le banche continueranno a gestire, anche se digitalmente, le transazioni del corpo sociale tramite una tokenizzazione dei loro depositi.
La CBDC della banca centrale dovrà poter dialogare con questo token bancario, in modo da integrare le transazioni bancarie da quelle gestite direttamente dalla banca centrale.
Ora, ecco la prima importante divergenza tra questa regola cruciale della BIS e il progetto europeo…
La CBDC europea non ha questo requisito fondamentale, perchè prevede la sola CBDC, senza una digitalizzazione dei depositi bancari.
La “strana” CBDC della BCE non offrirà garanzie di sopravvivenza alle banche?
Se questa divergenza dovesse rimanere, il sistema pensato dalla UE accentrerebbe tutto nelle mani della banca centrale, inaugurando un percorso che porterebbe gradualmente a una sparizione del sistema bancario europeo.
La cosa ha già destato le preoccupazioni dell’autorevole Istituto della Finanza Internazionale, il think-tank bancario piu’ importante al mondo, che annovera tutte le banche principali, soprattutto occidentali.
Come si legge qui, la BCE vorrebbe ovviare a questo problema stabilendo un tetto all’uso della CBDC.
Perché un tetto alla CBDC dovrebbe essere un argine a questo problema?
Perché in tal caso, l’euro digitale verrebbe usato solo per una classe molto ristretta di pagamenti, ad esempio quelli per ottenere documenti, pagare le tasse, ecc., restando quindi una valuta complementare – diciamo pure, marginale – che non sostituirebbe l’euro elettronico che tutti noi usiamo oggi.
La stessa marginalità della CBDC quindi garantirebbe la sopravvivenza del sistema euro in generale, che resterebbe com’è ora, quindi con le banche al centro delle operazioni.
Questa marginalità spiega anche il motivo per cui la BCE, a differenza delle altre banche centrali, sia capace di portare a termine tale progetto in tempi cosi’ brevi e con una road map abbastanza precisa: è ovvio, trattandosi di una CBDC in scala ridotta, non implica tutti i problemi geopolitici, tecnici, finanziari che avrebbe una vera CBDC.
Un conto è produrre una bicicletta, un altro è produrre una Maserati. E’ naturale che la prima sia piu’ semplice e veloce da fare…
La “strana” CBDC europea escluderà VISA e Mastercad dall’Europa?
Ma la soluzione della marginalità non è una panacea che risolve tutti i problemi. Al contrario, ne porta con sé altri che riguardano anche le banche, ma non solo…
Nel già citato studio, l’Istituto della Finanza Internazionale nota come la BCE non abbia sufficientemente tenuto in considerazione i costi significativi che i fornitori di tali servizi interni all’UE, come i fornitori di servizi di pagamento e le banche, dovranno sostenere ad esempio per la connessione e il mantenimento dell’integrazione con il registro CBDC e lo sviluppo di portafogli per gli utenti finali. Tanto piu’ che il progetto di legge impone alle banche di fornire servizi gratuiti agli utenti finali.
Se il sistema resterà davvero cosi’, dal lato delle entrate ci saranno limiti alle commissioni e alle spese di transazione. E ciò potrebbe pesare, non tanto sulle banche, che hanno altre entrate, ma sui servizi di pagamento, che si ritroveranno privi di entrate sufficienti.
Questi ultimi di fatto si trasformerebbero in un società pubblico-private bisognose di continue sovvenzioni.
L’IIF sospetta che queste strane imposizioni facciano pensare che la BCE voglia in realtà escludere gli operatori VISA e Mastercard dalla scena europea per lasciare campo libero solo a ben selezionati operatori locali del tutto asserviti alla banca centrale.
Sembra un pò esagerato? Forse no…
A riprova di ciò, l’IIF rileva infatti che il progetto di legge non prevede restrizioni sulla BCE nel sovvenzionare l’infrastruttura digitale dell’euro.
Ciò vuol dire che gli operatori europei godrebbero di sovvenzioni illimitate, da parte della BCE, a discapito degli operatori internazionali come appunto Matercard e Visa.
(A tale proposito, avete notato anche voi che in alcune autostrade non permetteranno piu’ i pagamenti del pedaggio con Visa e Mastercard? Per giorni mi sono arrovellato per capire il motivo di questa stranezza, ma mentre scrivo questo articolo mi sembra tutto piu’ chiaro…)
L’IIF rileva anche un conflitto d’interessi in un sistema “sovranista” cosi’ concepito, in quanto la BCE stabilisce le commissioni per l’euro digitale e ne è il promotore, mentre allo stesso tempo, ne gestisce i rischi di disintermediazione. Per non parlare del fatto che il progetto non ha stabilito una supervisione indipendente che vigili sul ruolo della BCE in tutto questo.
La “strana” CBDC della BCE sarà un sistema chiuso potenzialmente pericoloso e illegale?
L’euro digitale, con queste premesse, data la sua sostanziale illegalità o almeno non conformità con le regole chiare e trasparenti stabilite dalla BIS e che abbiamo citate all’inizio, probabilmente non sarà interoperabile con paesi fuori UE.
Sembra chiaro quindi che lo scopo dell’euro digitale sia diverso da quello del “dollaro digitale”.
Per la Federal Reserve, lo scopo principale di un dollaro digitale è quello di continuare a difendere la competitività del dollaro rispetto alle valute digitali che verranno diffuse dalla Cina e forse da altri paesi.
La BCE, creando una valuta marginale e priva di interoperabilità con l’estero, non può avere questa stessa motivazione.
Ma allora, perché spendere tutti questi soldi per un progetto che non porta alcun beneficio in termini di competitività monetaria?
E’ evidente che lo scopo è tutto relativo alle esigenze interne di controllo sulla popolazione e sull’economia.
L’euro digitale si profila, almeno finora, come un circuito isolato e marginale, ma non per questo meno pericoloso, rispetto ai progetti degli altri paesi, perché chiuderà i cittadini e le imprese europee in un sistema con “usanze” tutte proprie, diverse dalle regole internazionali condivise e quindi suscettibile di ingiustizie e impunità.
I rischi per la libertà e la privacy dei cittadini in un sistema del genere sono superiori rispetto a quelli di qualunque sistema di CBDC progettato in occidente e somigliano molto al sistema cinese, che non a caso resta anch’esso ancora abbastanza marginale, nonostante sia stato adottato ormai da tre anni.
…Ma il rischio sistemico è dietro l’angolo, ed è peggiore di quello relativo ai diritti individuali
Il progetto europeo di CBDC sta per essere lanciato poi in una fase storica molto particolare, in cui vengono erette sempre nuove barriere economiche che stanno facendo saltare uno dopo l’altro gli equilibri commerciali fra i paesi, provocando a cascata distorsioni economiche, valutarie e politiche che gli stati e le entità soprastatali come l’UE cercano di arginare chiudendosi ancora di piu’.
Non dobbiamo mai dimenticare che uno dei motivi per cui negli ultimi anni le CBDC sono diventate cosi’ desiderabili per i governi è che esse costituiscono un facile strumento per combattere l’inflazione, che è una delle conseguenze piu’ temute di tali distorsioni.
In questo studio ad esempio apprendiamo che basta ridurre del 10% la velocità monetaria (rallentando i consumi e dunque la circolazione della moneta) per ridurre dello 0,6%-1,7% l’inflazione.
Le CBDC, data la loro programmabilità, sono lo strumento migliore per ridurre la velocità monetaria, in quanto permettono di imporre in tempo reale limiti ai consumi e a molti altri usi di una valuta.
Quindi le CBDC sembrerebbero, a prima vista, la soluzione che si presenta al momento giusto…
In realtà, quando l’isolamento economico crescente e il deterioramento degli assetti economici non permettono soluzioni strutturali all’inflazione, la tentazione di ricorrere alla facile ricetta di imporre limiti alla popolazione (cioè ai cittadini e alle imprese) con le CBDC può solo peggiorare le cose.
Nel tentativo di “metterci una pezza”, i governi potrebbero essere spinti ad adottare misure restrittive sempre piu’ stringenti all’economia, innescando una spirale di decrescita e di caos sociale paragonabile a quella che causò la scomparsa dell’Unione Sovietica.
In conclusione, l’adozione di una CBDC come quella prevista dalla UE non comporta solo i rischi sui diritti individuali già noti e ampiamente descritti dai media indipendenti, ma si configura come una vera e propria bomba economica e sociale capace di riportare uno stato o un’area geografica all’età della pietra.