Il prezzo del petrolio ha superato i $ 62 al barile dopo un forte calo del dollaro USA e una diminuzione delle scorte di greggio maggiore del previsto nell’ultimo rapporto di venerdì (circa 1,75 milioni di barili in piu’ del previsto).
Ciò ha portato il greggio ai massimi degli ultimi tre mesi, anche se questo non ci autorizza necessariamente a prevedere che il trend a rialzo continuerà.
La partita di tennis geopolitico tra Washington e Pechino ha dato un timido segnale positivo la scorsa settimana. Di conseguenza, la domanda di dollari come beni rifugio è diminuita, portando il biglietto verde ormai vicino ai minimi degli ultimi quattro mesi e aumentando cosi’ i prezzi del petrolio.
I rialzisti sperano anche in un accordo sulla riduzione della produzione OPEC di 1,7 milioni di barili al giorno previsto per il primo trimestre del prossimo anno.
Il taglio di produzione totale previsto per il prossimo anno è di 500.000 barili al giorno; quindi si tratta di un taglio maggiore di quello del 2019.
La speranza è che il taglio dell’OPEC, combinato con un calo della produzione di petrolio dall’Iran e dal Venezuela a causa delle sanzioni statunitensi – sarà sufficiente a compensare l’eccesso di offerta degli Stati Uniti, che al momento è dell’1,9% superiore alla media stagionale.
I rialzisti sperano anche che l’aumento record della borsa USA sia il segnale di una prospettiva economica positiva, rafforzando l’ottimismo e quindi la domanda di energia.
Nel frattempo, i ribassisti si stanno coprendo per la ragione esattamente opposta, temendo cioè una recessione negli Stati Uniti nel 2020.
Nel frattempo, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, al di là delle concessioni fatte in modo saltuario da una parte e dall’altra, non sembra muoversi in alcuna direzione ed è molto lontana da una risoluzione completa. Per questo, molti sono preoccupati che le tensioni commerciali continueranno a reprimere la crescita economica e la domanda di energia.
Per ogni argomento rialzista sul petrolio, c’è un argomento ribassista che gli si oppone. E nonostante le ultime 12 settimane di aumento dei prezzi, ci sono decine di fattori in gioco che potrebbero far abbassare i prezzi successivamente.
L’unica cosa che possiamo sapere con assoluta certezza è che i prezzi del petrolio saranno influenzati dai movimenti del dollaro USA e dalle scorte. Queste sono le due cose a cui gli investitori dovrebbero prestare maggiore attenzione nel 2020.
L’opinione di Strategie Economiche sull’argomento è che quando in un settore le probabilità vanno in entrambe le direzioni e non ci sono condizioni sufficienti per ipotizzare un trend preciso, è meglio starne fuori.
Il team di Strategie Economiche