La questione se i robot siano o meno “persone” inizia a farsi strada tra i tanti argomenti inquietanti che i burocrati della Commissione Europea amano discutere.
Il problema è emerso per la prima volta nel gennaio 2017, grazie a un paragrafo di testo sepolto in una relazione del Parlamento europeo, che consigliava di creare uno “status giuridico per i robot”.
Per fortuna, di recente un gruppo di 156 specialisti di intelligenza artificiale di 14 nazioni ha scritto una lettera aperta alla Commissione europea, cercando di riportare alla realtà il dibattito.
La dichiarazione afferma, fra l’altro:
“Noi, esperti di intelligenza artificiale e robotica, leader del settore, giuristi, esperti di medicina ed etica, confermiamo che stabilire norme a livello europeo per la robotica è indispensabile per garantire un alto livello di sicurezza per i Cittadini dell’Unione europea promuovendo al tempo stesso l’innovazione.
“…Poiché le interazioni uomo-robot diventeranno sempre piu’ comuni, l’Unione europea deve offrire il quadro appropriato per rafforzare i valori della democrazia europea.
“….In effetti, l’intelligenza artificiale e la struttura della robotica devono essere esplorate non solo attraverso gli aspetti economici e legali, ma anche attraverso i suoi impatti sociali, psicologici ed etici.
“….In questo contesto, siamo preoccupati per la risoluzione del Parlamento europeo sulle norme di diritto civile nel campo della robotica e la sua raccomandazione alla Commissione europea”.
Secondo gli esperti, il punto debole e al tempo stesso rischioso di tale “raccomandazione” è la proposta di istituire uno status legale di “persona elettronica” per i robot capaci di autoapprendimento. E questo per tutta una serie di ragioni…
Anzitutto, questa scelta sconsiderata farebbe si che le aziende produttrici di robot vengano scaricate da qualsiasi responsabilità legale per i danni causati dalle loro creazioni.
Inoltre, leggiamo nel documento: “Lo status giuridico per un robot non può derivare dal modello legale di “persona fisica”, dal momento che in tal caso si dovrebbero riconoscoere al robot anche i diritti umani, come il diritto alla dignità, il diritto alla remunerazione, il diritto alla cittadinanza, ecc…
E poi…
“Lo status giuridico di un robot non può neanche derivare dal modello di “persona giuridica”, solitamente riservato alle imprese, poiché questo modello implica l’esistenza di persone umane che rappresentino e dirigano la persona giuridica. Cosa che non avviene per i robot. ”
“Di conseguenza, affermiamo che una eventuale legislazione europea dedicata al settore della robotica e dell’intelligenza artificiale dovrebbe avere come unico scopo quello di limitare i rischi per la salute e la sicurezza degli esseri umani.
I burocrati europei e i rappresentanti parlamentari dei cittadini europei torneranno alla ragione e al buon senso, dopo aver letto questo documento?
Difficile a dirsi, dato che la storia delle leggi europee è costellata di eventi contraddittori.
A volte, le leggi europee hanno integrato in modo esemplare i principi scientifici e culturali del settore che dovevano regolare.
Altre volte purtroppo, spesso sotto la spinta di lobby esterne, sono venute fuori leggi del tutto assurde che hanno escluso l’eurozona dall’evoluzione e dal progresso relativo a certi settori emergenti.
La finanza e gli investimenti di borsa, le imprese su internet, l’editoria sono frenati nel loro sviluppo, proprio a causa della legislazione differente che c’è in Europa.
D’altro canto, le criptovalute, il settore farmaceutico e le telecomunicazioni sono regolate meglio che in altri paesi.
Nel caso specifico dei robot, si potrebbe pensare che la questione di assegnare loro uno status giuridico sia una bizzarria destinata a scomparire dalle menti dei legislatori europei, di fronte alle ragionevoli argomentazioni degli esperti del settore.
In realtà, questa possibilità rappresenta una tentazione troppo forte per qualsiasi politico o burocrate, dal momento che si lega a doppio filo con la questione della tassazione…
Una entità dotata status giuridico infatti non ha solo diritti, come accennava il documento degli esperti, ma ha anche doveri, primo fra tutti quello di pagare le tasse!
L’idea di mettere fin da subito una ipoteca fiscale su qualsiasi creazione della robotica che possa mai sostituirsi a un essere umano in una fabbrica, in un ufficio, in un postribolo o da qualsiasi altra parte, ha un potere troppo forte per essere messa da parte con leggerezza.
Prevedo un dibattito all’ultimo sangue intorno alla questione. Finché come al solito prevarrà la lobby piu’ forte, qualunque essa sia.