Quando una borsa viene messa sotto pressione da un estenuante braccio di ferro politico come quello tra UE e governo italiano, può diventare un inferno per i trader.
Le trendline su cui impostare le operazioni si fanno sempre più strette e quando le cose vanno al contrario, ci vanno pesante, perché la profondità dei rimbalzi in alto o in basso ti bruciano in un attimo.
Sono questi i momenti in cui il day trading funziona meglio di qualsiasi altra cosa.
Il day trading, o trading intraday fa operazioni che durano poche ore e quindi è abbastanza immune da ciò che accade all’esterno.
Attualmente la borsa italiana è diventata imprevedibile a causa della situazione precaria delle banche presenti nel listino.
Agli occhi della UE, l’aumento dei crediti in sofferenza di queste banche è diventato preoccupante:
Come si vede in figura, i crediti in sofferenza nelle banche italiane è al 18%.
Considerando che di regola le banche debbono avere il 10% dei depositi disponibile per coprire questi crediti, un valore di crediti sofferenti molto superiori a questa cifra rende tecnicamente queste banche già in bancarotta.
L’unico motivo per cui queste banche non vengono fatte fallire è che l’Italia è “too big to fail”, perciò all’UE conviene cercare la misura di salvataggio che meglio soddisfi le esigenze di stabilità dell’eurozona.
Il risultato di questa trattativa è un succedersi di proposte, inciuci, notizie che settimana dopo settimana fanno andare su e giù la borsa italiana, a seguito dei su e giù dei titoli bancari che vi sono dentro.
Ma, come ho detto, il trading intraday è poco sensibile a ciò che influenza dall’esterno il mercato dove vengono effettuati i trade.
Banalmente parlando, ciò che importa al day trader è la presenza di rapidi movimenti in su e in giù su cui poter impostare i trade. E questi su e giù, nell’ambito di una singola giornata, ci sono sempre, a prescindere da come sta andando la borsa.
Al massimo, può esserci una differenza nella profondità di questi alti e bassi.
Se la borsa è particolarmente volatile, come in questo stressante periodo, i rimbalzi si fanno molto più profondi, ma questo non fa altro che aumentare il gain quando un trade è impostato nella direzione giusta.
Per questo il day trading migliore in un momento di alta volatilità come questo è proprio quello che opera sui rimbalzi.
Ci sono infatti diversi modi di fare trading intraday, ma in questa varietà possiamo distinguere due grandi categorie: il trading che segue i trend e quello che segue i rimbalzi.
Il primo inizia il trade quando sta per iniziare un trend in una certa direzione.
Il secondo invece aspetta che il trend sia arrivato al massimo e inizia il trade quando sta per scattare il rimbalzo nella direzione opposta.
In periodi di alta volatilità, questo secondo sistema diventa molto più sicuro rispetto al primo.
Indovinare un trend è molto difficile, perché è come fare una partita al buio. Ci possono essere tante false partenze o tanti falsi trend che poi vanno nella direzione sbagliata.
E’ molto più facile iniziare l’operazione quando il trend è già ben definito e si avvia alla sua conclusione.
Le probabilità che un trend forte e ben definito rimbalzi nella direzione opposta sono molto più alte, rispetto a quelle necessarie per indovinare un trend quando ancora non si vede.
A riprova di questa affermazione, ti mostro i risultati dei nostri trade da quando è iniziato questo braccio di ferro tra Italia e UE.
Iniziamo dal mese di luglio, proprio nel bel mezzo di questa alta volatilità:
Come si vede, sono davvero pochi i trade sbagliati questo mese, proprio perché le pressioni sulla borsa italiana hanno ampliato le oscillazioni, rendendo più facile prevedere quando un trend arriva al top ed è quindi possibile entrare sul rimbalzo nella direzione opposta.
E ad agosto?
E a settembre? (Siamo quasi alla fine, e guarda qua):
Se li confrontiamo con i trade fatti nel mese di giugno, notiamo che il gain complessivo a fine mese non è molto differente (570 punti contro i 610 di luglio), ma è stato ottenuto con un numero di trade superiori, in quanto i trade andati in perdita sono maggiori:
Nel mese di giugno infatti la situazione era differente. C’erano meno pressioni e volatilità nella borsa e quindi l’ampiezza delle oscillazioni dei diversi trend giornalieri era meno evidente.
Tutto sommato però, questo importa poco.
Qualunque sia la volatilità, il day trading (soprattutto quello che sfrutta i rimbalzi, come nel nostro servizio Strategie Daily) riesce sempre ad avere a fine mese un rendimento più o meno simile. Puoi vederlo nella prima immagine dei trade di luglio, dove in fondo ci sono scritti in blu tutti i rendimenti mese per mese.
Come puoi notare, a parte alcuni “eccessi” che superano i 2000 punti, il rendimento oscilla tra i 540 e i 1000, pari a 2700-5000 euro di gain mensile.
L’unica differenza, come dicevo, sta nel numero di operazioni necessarie per ottenerlo.
In caso di forte volatilità dovute a pressioni sulla borsa, paradossalmente sono necessarie meno operazioni per avere un buon rendimento, perché i “rimbalzi” diventano più prevedibili e i trade sbagliati sono meno frequenti.
Ma se la volatilità è meno accentuata, non è che i guadagni non arrivino. Basta solo avere un pò di pazienza e fare più trade.
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Ti basta solo avere le nozioni di base del trading, non serve essere un esperto per seguire i trade di Strategie Daily, e se per caso non sei soddisfatto, l’abbonamento è rimborsabile entro i primi 30 giorni!!