Un investitore a lungo termine dovrebbe considerare la crisi economica nient’altro che uno “spostamento di ricchezza”.
L’economia attraversa dei cicli in cui, volendo andare all’essenziale, ciò che cambia ogni volta è “chi” possiede “cosa”.
E questo sia a livello degli Stati, che a livello dei popoli, sia a livello delle classi sociali che a livello delle famiglie e delle singole persone.
Quando un ciclo economico si avvia verso le sue fasi finali, questo spostamento di beni e asset diventa sempre più profondo e inarrestabile, fino a generare, nell’ultima parte del ciclo, una accelerazione che rende quasi impossibile stare dietro a ciò che succede.
In questo articolo ti dirò esattamente dove ci troviamo nell’attuale ciclo economico e le 5 mosse che devi fare già adesso per metterti dalla parte giusta di questo immenso spostamento di ricchezza, in modo da farlo fluire proprio verso di te, sia ora che quando arriveremo alle fasi finali del ciclo.
Nel momento in cui ci troviamo ora, l’evento più importante da considerare è il fatto che molti titoli di stato nelle economie occidentali vanno verso rendimenti tendenti allo zero.
I titoli di stato sono finora l’asset che più di ogni altro ha rastrellato la ricchezza globale.
Se dunque questi asset non rendono più e gli investitori sono costretti a cercare altrove qualcosa che renda, si crea un enorme spostamento di ricchezza in uscita da questi titoli.
Verso dove?
E’ questa la domanda più importante che devi porti.
Anzitutto, chi investe in obbligazioni di stato difficilmente abbandona del tutto questa area di investimento. Semplicemente cerca altri titoli di stato che rendono un pò più di quelli che ha lasciato.
Bloomberg Markets rileva che le aste dei titoli americani, giapponesi, spagnoli e portoghesi di questa settimana sono quelle che hanno attirato di più la fame di questi investitori.
Ma anche le obbligazioni “corporate”, cioè quelle delle aziende private, hanno avuto acquisti senza precedenti.
La forza trainante di questi acquisti è dunque il fatto che le obbligazioni di stato a breve termine vanno verso rendimenti zero. Perciò tutti si stanno spostando verso obbligazioni a lungo termine, sia di stato che “corporate”, che rendono qualcosa in più (o molto di più, nel caso delle “corporate”).
Secondo Bloomberg, l’entità di questo spostamento dal breve al lungo termine è stato finora di 9 trilioni (milioni di miliardi) di dollari.
Purtroppo però, quando si passa dal breve al lungo con le obbligazioni, si accetta implicitamente anche un rischio maggiore.
Le obbligazioni, oltre al tasso d’interesse, hanno anche un prezzo che determina la loro “vendibilità” o meno sul mercato, proprio come accade a un titolo azionario. E questo prezzo ha un andamento inverso al tasso di rendimento del titolo.
Ad esempio, ai tassi attuali il prezzo dei buoni del tesoro americani a 1 anno può scendere dello 0,96% per ogni aumento di 1% del tasso d’interesse di questo titolo.
Mentre invece il prezzo dei buoni del tesoro a 10 anni può scendere all’improvviso del 9,2% per ogni aumento di 1% del tasso d’interesse.
E il prezzo dei buoni a 30 anni, scenderà di colpo del 20,1% per ogni aumento di 1% del tasso d’interesse.
Capisci l’entità del rischio che ci si assume man mano che si aumenta la durata di un’obbligazione?
Perdite del 9 o del 20% per ogni punto di aumento nel tasso d’interesse non sono bazzecole!
E 9 trilioni di dollari sono al momento investiti in titoli che hanno proprio questo tipo di rischio.
Se i buoni del tesoro sono (per ora) abbastanza “liquidi”, cioè è (ancora) abbastanza facile trovare da venderli nel caso dovesse aumentare il loro tasso d’interesse, non è lo stesso per le obbligazioni “corporate”, per le quali già adesso il rischio di trovarsi col “cerino in mano” è reale e ben documentato.
Uno studio della Deutsche Bank rivela che quando le obbligazioni corporate “investment-grade” (quelle cioè più “sicure” e a tasso d’interesse minore) vengono immesse sul mercato, dopo appena 5 giorni il volume medio degli scambi scende già del 65%!!
Mentre per le obbligazioni “high yeld” (quelle più rischiose e con tassi maggiori), dopo 5 giorni il volume medio di scambio scende dell’80%! E dopo un mese scende ancora di un altro 50%!!
In pratica, le obbligazioni “corporate”, una volta che le compri sono già quasi impossibili da rivendere e tocca tenertele in pancia, sperando che i tassi non salgano nemmeno di mezzo punto percentuale e che le aziende che hanno emesso le obbligazioni non falliscano.
Se anche solo una di queste due eventualità dovesse verificarsi, chi detiene quelle obbligazioni è semplicemente spacciato!
Ora, immagina la cosa più in grande.
Con questa scarsa liquidità, cosa succederà quando scatterà la trappola del mercato obbligazionario? Quando cioè tutti vorranno vendere le loro obbligazioni (di qualsiasi tipo) e nessuno vorrà comprare?
Già ora i fondi comuni a rendita fissa e le polizze assicurative (che investono i soldi dei clienti principalmente in obbligazioni) sono costrette ad assumersi più rischi comprando obbligazioni a più lungo termine per assicurare gli stessi rendimenti a cui i loro clienti sono abituati.
Cosa succederà quando sarà sempre più difficile rivendere queste obbligazioni?
Che fine faranno questi 9 trilioni di dollari investiti nelle obbligazioni?
Queste semplici domande sono già l’anticipazione di come sarà la fase finale della crisi. Ma te le pongo solo per farti riflettere e tenerti preparato.
Non è ciò di cui devi preoccuparti al momento.
Non tutti infatti continuano a fidarsi del settore obbligazionario (e fanno bene)…perciò iniziano a diversificare investendo (in parte o completamente) anche in asset completamente diversi.
Ad esempio, il World Gold Council ha pubblicato ieri il suo bilancio trimestrale del mercato dell’oro, nel quale si scopre che gli acquisti sono aumentati del 21% in un solo trimestre.
Si tratta dell’incremento più alto mai registrato dal World Gold Council!
E se andiamo a spulciare i dettagli di questi acquisti, scopriamo un altro dato importante.
Di solito gli incrementi di acquisti in oro sono governati principalmente da aumenti della domanda nel campo della gioielleria.
Invece questo trimestre la domanda di gioielli in oro è crollata del 19%!
Il dato perciò non lascia il minimo dubbio.
L’aumento è dovuto proprio a questi investitori in fuga dalle obbligazioni.
Alcuni di loro saggiamente non si fanno intrappolare nel mercato in cui si trovano e cercano altre modalità di investimento, sia in oro fisico (monete e lingotti), sia in titoli di borsa legati all’oro (Etf o azioni).
Inizi a vedere il quadro completo?
La crisi, come dicevo, non è altro che uno spostamento di ricchezza da una mano all’altra.
E ora, come vedi, i grandi capitali stanno già cambiando di mano. Dall’enorme mercato obbligazionario verso altri lidi, alcuni più sicuri, altri meno.
Seguire il flusso di questi soldi, senza farsi intrappolare in investimenti che non hanno futuro, è essenziale per non essere travolti dalla crisi e, se possibile, per avvantaggiarsene.
Qualunque sia l’entità del tuo “capitale”, che tu abbia 30 mila euro o un milione, devi assecondare e seguire questo flusso, scegliendo però la direzione giusta, non le strade senza vie d’uscita.
So che c’è spesso un paradosso nel mondo degli investitori “individuali” (cioè delle persone che tentano di scegliere le migliori forme di investimento).
Queste persone posseggono dei capitali, grandi o piccoli che siano, ma non ne hanno alcun controllo e spesso non sanno come investirli.
E’ questa la ragione per cui le crisi economiche causano così tante perdite di ricchezze, che semplicemente abbandonano chi non le ha gestite correttamente e vanno a finire nelle mani di chi si è preparato in tempo ad affrontare la situazione.
Perciò non importa a quale livello della crisi ci troviamo. C’è sempre qualcosa che puoi e devi fare, in qualsiasi momento, per non farti “scippare” la tua ricchezza (grande o piccola, non importa) e non farla finire nelle mani di qualcun altro.
Nello specifico, in questa fase della crisi, credo che le cose da fare si riducono essenzialmente a questi 5 semplici passi:
- se hai quasi tutto il tuo capitale investito in rendita fissa (obbligazioni, fondi comuni, polizze vita) trasforma la metà di questo in una somma liquida.
- investi il 20% del tuo capitale totale in oro fisico (monete o lingotti)
- investi il 30-40% del tuo capitale totale in borsa (azioni, etf, obbligazioni) usando direttamente il tuo conto bancario online o la tua piattaforma di trading, senza dare i tuoi soldi a broker, consulenti, promotori ecc.
- riduci i soldi che hai in banca alle somme strettamente necessarie per la vita quotidiana. Non tenere grosse somme liquide nel tuo conto bancario.
- inizia a investire al di fuori dei circuiti che sono controllati dalle banche (investi in oro, come ho detto, ma anche in criptovalute e in asset fisici come immobili e aziende).
Il senso generale di questi 5 punti è di sottrarre il più possibile i tuoi soldi a forme di investimento prive di controllo che ti impedirebbero di spostarli rapidamente in asset diversi se dovesse essere necessario.
Il punto è che gli spostamenti di ricchezza nelle crisi avvengono rapidamente e tu devi avere i soldi liberi il più possibile da quegli automatismi che te li farebbero perdere senza poter farci nulla.
Ora, so bene che alcuni fra questi punti sono difficili da attuare per l’investitore medio.
Noi di Strategie per Investire cercheremo di renderli sempre più facili per te, in modo che tu possa attraversare tutte le fasi della crisi economica attuale senza troppi rischi e se possibile guadagnandoci.
Poco alla volta, stiamo implementando dei servizi che ti porteranno facilmente ad attuare i più difficili fra questi 5 punti.
Ad esempio, abbiamo già risolto per te il punto 3.
Questo punto ti dice che è meglio investire direttamente sul tuo conto bancario o la tua piattaforma di trading, perché investire in borsa attraverso consulenti, fondi o altri strumenti renderebbero troppo lenta l’uscita dall’investimento in caso di crisi.
Sono perfettamente conscio però che per investire da soli, il problema è, banalmente, scegliere quali titoli di borsa usare, quando è il momento di comprarli, quando è il momento di venderli ecc.
Noi di Segnali di Borsa abbiamo trovato da tempo la soluzione definitiva a questo problema.
I nostri servizi di “alert” costano poco, sono ad abbonamento mensile e ti inviano sul cellulare tutte le indicazioni per scegliere i titoli giusti e gestirli fino alla conclusione dell’operazione.
Già questo ti dà un vantaggio incredibile, rispetto agli altri investitori costretti al “fai da te”. Ma non ci siamo fermati a questo.
Infatti, dopo anni di esperienza abbiamo capito che il 70% di chi investe in borsa, sia da solo che con l’aiuto di consulenti (persino con l’aiuto dei nostri servizi), non ottiene i risultati sperati a causa di un solo fondamentale motivo:
investe in modi e strumenti che non sono adatti al capitale di partenza, al tempo che si ha a disposizione per fare trading e agli obiettivi di rendimento.
Se capisci in partenza queste 3 cose, ti assicuro che eviterai la maggior parte dei problemi che forse ti hanno afflitto finora impedendo di ottenere realmente risultati soddisfacenti.
Ti sembra un dettaglio trascurabile? Non è così.
Ad esempio, chi ha pochi soldi da investire non può permettersi di parcheggiarli in un fondo d’investimento e non deve avere come obiettivo la conservazione del capitale, ma il suo incremento.
Investire 30.000 euro in un fondo d’investimento conservativo o a rendita fissa, vuol dire partecipare allo spostamento di ricchezza di cui parlavo, impersonando però la parte della vittima!
Per un lungo periodo, i tuoi 30.000 euro vanno nelle mani di qualcun altro (per il tempo in cui li mantieni investiti in questo modo), senza che te ne verrà mai in cambio un reale incremento nella tua situazione economica.
E alla fine, se dovesse emergere una crisi su quello specifico settore in cui hai investito, non farai nemmeno in tempo a uscirne!
Potrei farti esempi analoghi anche per capitali superiori a 50mila o a un milione di euro!
In tutti i casi, qualunque sia l’entità dei tuoi asset, c’è sempre il rischio di investirli nel modo meno sostenibile, cioè meno adatto alla tua specifica situazione, che è anche il modo più rischioso in caso di crisi economica.
Ricorda, alla fine il problema è sempre quello: lo spostamento di soldi che avviene durante le crisi.
Capire la forma di investimento più adatta alle tue condizioni specifiche è il primo importante passo per metterti dalla parte giusta di questo flusso.
Per questo motivo, abbiamo creato un semplice TEST GRATUITO che ti dice qual’è il modo giusto per te di investire in borsa, secondo il tuo capitale, il tempo che hai per stare al computer e le aspettative di rendimento.
Alla fine del test avrai ben chiaro se ti si addice di più il trading intraday, quello settimanale o quello a più lungo termine e verrai immediatamente informato di quale (o quali) dei nostri servizi fa realmente al caso tuo.
Anche se tu alla fine non ti abbonerai mai ad alcun nostro servizio, già l’aver capito attraverso questo test gratuito quali sono gli strumenti di investimento che devi evitare e quali quelli che devi usare è un’informazione preziosissima che ti salverà da innumerevoli errori e che nessun altro ti fornirà mai gratis!
Ti bastano solo pochi minuti del tuo tempo per fare il nostro TEST e metterti una spanna al di sopra della media degli investitori meno consapevoli che purtroppo continuano a investire, nel migliore dei casi anche con qualche successo, ma senza che alla fine i loro sforzi modifichino realmente la loro situazione economica.
Fai questo primo passo verso una migliore gestione del tuo capitale nella crisi. In seguito, ti daremo altri incredibili risorse per gestire tutti gli altri punti dei 5 che ti ho elencato sopra.
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