All’inizio di gennaio discutevo in questo articolo di come convenisse investire a ribasso sul petrolio nel momento in cui tutti scommettevano a rialzo.

Investendo short sull’etf che avevo suggerito nell’articolo, al momento di massimo ribasso avuto nelle settimane successive si avrebbe avuto un guadagno anche fino all’8%.

Dopo essere sceso al di sotto dei 29 dollari, il petrolio si è poi riassestato sui 30 dollari e quindi anche lo short sull’etf è tornato in pareggio o lievemente negativo.

Nell’articolo avevo anche suggerito di chiudere il trade in stop loss se il prezzo del petrolio avesse superato i 30,50 dollari, ma ora non ne sono più convinto, anzi sono portato a togliere lo stop e a utilizzare i prossimi ribassi del petrolio con un altro short da affiancare a quello già segnalato.

Ovviamente, chi ha preferito uscire dall’etf quando guadagnava l’8% ha fatto benissimo. Non sto qui a dare indicazioni personali di investimento, ma solo a suggerire titoli su cui poi ognuno fa ciò che vuole.

In sostanza, chi crede ancora a ulteriori ribassi, mantenendo ancora i propri short sul petrolio, e chi invece è già uscito dagli short perché preferisce starsene tranquillo coi propri guadagni ad aspettare i rialzi che, più in là, ci saranno sicuramente, hanno entrambi ragione.

In questa situazione non c’è una cosa giusta o sbagliata da fare, ma piuttosto si tratta di decidere la durata dei propri investimenti e agire di conseguenza.

Infatti, sempre nel suddetto articolo, avevo date utili indicazioni sia per chi sarebbe andato short che per chi preferiva andare long.

Queste indicazioni sono sempre valide.

Al punto in cui siamo, qualsiasi ritracciamento a ribasso è un buon punto di entrata per chi vuole investire a rialzo a lungo termine, mentre ogni temporaneo rialzo del petrolio è un punto di ingresso per chi vuol fare in velocità dei guadagni sui successivi ribassi.

Ora, tornando a noi, perché sono ancora fiducioso che ci saranno ribassi nel breve termine sul petrolio?

I motivi spiegati nel già citato articolo di gennaio sono ancora tutti validi: la gente continua a entrare long nei vari etf che investono sulle compagnie petrolifere, dimostrando eccessiva fiducia nei prossimi rialzi (quando gli investitori dei fondi vanno in una direzione, generalmente si trovano dal lato sbagliato del trend).

Inoltre, gli investitori dei futures stanno scommettendo ancora poco sul ribasso del petrolio; anzi, ultimamente, dopo il recente rimbalzo da sotto 29 a 30 del greggio, c’è stato un incremento degli scommettitori rialzisti (vedi l’ultima gamba a rialzo del grafico sotto):

oil1

Quando queste due categorie di investitori smaniano aspettando l’inversione di un trend ben consolidato come questo, in genere vengono sbugiardati nel breve termine (ma non si tratta di investitori sprovveduti e certamente avranno prima o poi ragione, se pensiamo a lungo termine).

Perciò, volendo approfittare di ulteriori ribassi di breve del petrolio, oltre ad utilizzare l’etf già citato nell’articolo di gennaio, ho deciso di entrare a ribasso anche in una delle economie più disastrate fra quelle “occidentali” e fortemente condizionata dal petrolio: l’economia canadese.

L’etf iShares MSCI Canada Index Fund (EWC) rappresenta per il 18% compagnie petrolifere canadesi. Non stupisce perciò la sua costante performance negativa:

canada1

Il grafico ci mostra il potentissimo trend a ribasso di EWC, che però non è solo determinato dal petrolio, ma anche dall’effetto domino che i prezzi del greggio stanno producendo nell’economia canadese.

Effetto che non è ancora giunto al suo massimo fulgore e ci riserverà quindi ancora spazio per ulteriori ribassi da sfruttare per il nostro short.

EWC infatti per il 38% rappresenta istituti finanziari e banche canadesi, che stanno soffrendo e soffriranno ancora di più per i crediti concessi sia al settore petrolifero che a quello immobiliare, entrambi in continuo e drammatico declino.

La Canadian Imperial Bank of Commerce ha pubblicato il suo outlook per l’economia canadese nel 2016, abbassando dell’1,7% le previsioni di crescita che aveva fatto appena un mese prima, mostrando che siamo ancora alle fasi iniziali di questo effetto domino e che ogni mese ci riserverà altre sorprese negative per questo Paese (e questo anche se la situazione petrolifera dovesse gradualmente risollevarsi).

Secondo molti analisti, il Canada andrà in recessione per almeno un anno e quindi EWC potrebbe perdere anche fino al 30% del suo valore (che in termini short, sarebbe un + 30% di guadagno).

Il momento giusto per investire in EWC è questo, perché il relativo momento di rialzo di EWC in cui ci troviamo ora e che si vede nell’ultimo tratto del grafico qui sopra, si può sfruttare come un buon punto di ingresso per investire short (a ribasso) sul titolo.

Alla tua prosperità!

Il team di Segnali di Borsa