Da quando l’oro ha compiuto un rally impressionante, guadagnando circa 70 dollari l’oncia da metà dicembre scorso, diversi analisti, alcuni fino a ieri scettici sul rialzo del metallo giallo, hanno iniziato a profetizzare ulteriori rialzi.

Ma sarà vero? Abbiamo realmente tutti questi dati a disposizione per esserne così sicuri? Chi può dirlo? Ormai siamo abituati a non dare nulla per scontato, quando si tratta dell’asset più manipolato del pianeta, dopo il petrolio.

Non è perciò un caso che ora, proprio come ho fatto col petrolio in questo articolo, anche con l’oro non mi arrischio a fare previsioni di lungo termine che potrebbero facilmente non avverarsi e sarebbero di scarsa utilità pratica per chi vuole investire seriamente.

A dispetto dei cori rialzisti che trovi nei media ufficiali e non, ti dico invece che la cosa più probabile che possiamo dire sull’andamento dell’oro è che sta per fare un ribasso di breve.

Se guardi questo grafico, infatti, la situazione è chiara:

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L’oro si sta avvicinando alla sua media mobile a 200 giorni (200-DMA) in verde sul grafico: si tratta di una resistenza naturale che possiamo aspettarci non verrà superata, almeno al primo tentativo.

Dopo il consistente rialzo di questa settimana, l’oro è già un pò ipercomprato, estendendosi sia sopra la media mobile esponenziale a 9 giorni (9-EMA) in rosso, sia sulla linea blu della media a 50 giorni (50-DMA).

Il trend quindi, dopo aver tentato di rompere verso l’alto la media a 200 nelle prossime settimane, potrebbe temporaneamente tornare indietro verso queste medie mobili e riprendere fiato,

Anche alcuni indicatori tecnici (MACD, RSI e Full STO) segnalano un ipercomprato che preannuncia un probabile ribasso. Fra questi lo stocastico (ultimo grafico in basso), avendo rotto la soglia di 80, ci fornisce anche una interessante regolarità storica di breve termine.

Come si vede dal grafico infatti, nei sei mesi scorsi ogni volta che Full STO ha superato quota 80 (cerchi blu) è iniziato un ribasso di breve del prezzo dell’oro che lo ha riportato verso la sua media a 50, o anche più giù.

Questa volta, se il ribasso si ripetesse, l’oro scenderebbe di almeno 40 dollari/oncia dal prezzo di chiusura di martedì scorso.

Operativamente parlando, questo movimento può essere sfruttato in vari modi.

Chi è entrato nell’oro due settimane fa potrebbe uscire con un buon profitto man mano che il trend va verso la media a 200.

Chi non è entrato affatto, può tentare un trade di breve, shortando l’oro all’approssimarsi del grafico alla media a 200.

Infine, chi vuole effettuare un investimento a medio-lungo termine, può considerare il ribasso prossimo venturo come un buon punto di ingresso per cavalcare un eventuale rialzo di alcuni mesi.

A volte, più che trattare di massimi sistemi, investire in borsa vuol dire stare coi piedi per terra e sfruttare qualsiasi cosa la sorte ci mette davanti.

In questi mercati che non vanno da nessuna parte, dove ad ogni rialzo corrisponde un inutile e speculare ribasso, bisogna farsi furbi e guardare ai movimenti di breve: sono gli unici, nella tempesta, a conservare una minima probabilità statistica.

Alla tua prosperità!

Il team di Segnali di Borsa